MANTOVA – Con l’attività di procurement del 2019 e del 2021, il personale di ASST Mantova ha offerto una nuova speranza di vita a 14 persone che hanno ricevuto organi, contribuendo a 201 prelievi di tessuti e alla cura di oltre 7.900 pazienti.
Il Centro Regionale Trapianti ha consegnato all’azienda due attestati di riconoscenza – ciascuno per l’anno di riferimento – elogiando l’impegno profuso dai professionisti, in occasione della visita di una delegazione regionale ad hoc, che si è tenuta lo scorso mese al Carlo Poma per verificare il percorso costruito in azienda. Di recente è stato infatti istituito il coordinamento ospedaliero di procurement per la donazione di organi e tessuti.
Un organismo in staff alla direzione medica di presidio di Mantova, creato in attuazione degli indirizzi regionali e nazionali. Obiettivo del centro è governare il processo di donazione; ottimizzare i percorsi clinico-assistenziali; formare, sensibilizzare e incentivare l’attività di donazione a favore dei pazienti in attesa di trapianto, garantendo qualità, sicurezza e appropriatezza.
Con una deliberazione firmata a maggio, la giunta regionale ha indicato le modalità di sviluppo del modello organizzativo per la donazione di organi e tessuti a scopo di trapianto, con riferimento al biennio 2022 e 2023. Un modello che prevede appunto la nascita dei coordinamenti di procurement nelle strutture sanitarie.
“Gli operatori impegnati in questa attività dimostrano che il loro compito non s’interrompe con il decesso del paziente – spiega il direttore sanitario di ASST Mantova -. Hanno la possibilità di continuare a essere d’aiuto, salvando altre vite. Anche con specifici atti chirurgici, come l’impianto di protesi dell’anca, è possibile recuperare tessuti utili a curare molti pazienti. I nostri medici e infermieri mettono a disposizione le loro competenze tecniche e la loro sensibilità, anche attraverso la promozione di una cultura del dono di organi e tessuti fra i cittadini”. Fondamentali sono, infatti, le iniziative di sensibilizzazione della popolazione e delle comunità scolastiche, nonché alla formazione del personale sanitario impegnato nel processo e in particolare nei colloqui, nel supporto ai familiari. Alla divulgazione della cultura di questo dono speciale contribuisce poi il volontariato.
“Il cittadino – conclude il direttore sanitario – può esprimere la propria volontà anticipata secondo le modalità previste dalla normativa vigente. In questo modo compie un gesto di grande generosità e civiltà, agevolando per altro i familiari che un domani potrebbero trovarsi in difficoltà dovendo prendere una decisione al suo posto e arginando così possibili ritardi nel percorso”.
La donazione di organi e tessuti è un’attività ad elevata complessità in termini organizzativi. Coinvolge potenzialmente tutti i professionisti di Asst, in particolare quelli delle Direzioni mediche di presidio, dell’Anestesia e Rianimazione, della Neurologia, della Medicina Legale, delle Sale Operatorie e del dipartimento dei Servizi.