MANTOVA – La parola fine è arrivata anche per Grancasa, il 24 febbraio è arrivata la lettera, presso il Ministero è stata aperta la cassa integrazione per cessazione di attività.
Dopo 32 anni di attività, lo store mantovano di Via Eugenio Sartori, abbasserà definitivamente le serrande. Dal 15 marzo la chiusura al pubblico e dal 16 marzo, a casa i 7 dipendenti del punto vendita mantovano con ammortizzatori sociali che dureranno 1 anno.
“Abbiamo chiesto un incontro con la proprietà – spiega Gildo Comerci, segretario generale Fisascat – ma probabilmente non ci sono molti margini di manovra e così avremo altre 7 famiglie che sono senza lavoro e avranno bisogno di aiuto”.
A gennaio 2022 era stato firmato presso il Mise un accordo di ristrutturazione, infatti si erano ridotti gli spazi, selezionata la merce, ma non è bastato. E’ di agosto 2022 lo sciopero di un’intera giornata che ha coinvolto di due punti vendita di Mantova e Desenzano con i lavoratori in piazza per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi e il personale sotto organico con turni massacranti.
Con la mobilitazione si chiedeva alla proprietà di ottemperare alle disposizioni firmate nel verbale ministeriale per il rilancio dei due negozi di Mantova e Desenzano e per la tutela e la dignità di chi ci lavora dentro. Al presidio anche il sindaco Palazzi, il vicesindaco Buvoli e l’assessore alla Attività produttive Iacopo Rebecchi.
Cinque giorni fa la lettera che mette la parola fine anche a quest’altra attività nel mantovano.
I fatti
Negli anni d’oro il punto vendita di Desenzano occupava 110 lavoratori, oggi 32. A Mantova i dipendenti erano 10, adesso scesi a 7.
Il piano di concordato depositato dal gruppo Grancasa presso il Tribunale di Brescia per la società “Il Mercatone di Desenzano srl“, a cui fanno riferimento i punti vendita di Desenzano e Mantova prevedeva, per i 42 lavoratori, un contratto di solidarietà non per investimenti o ristrutturazione, ma che si sarebbe concluso a febbraio 2023 con la vendita o la dismissione.
Un futuro segnato, quindi per i dipendenti.
Una crisi che comincia da lontano, le prime avvisaglie di crisi nel 2015 con una prima ristrutturazione degli organici, poi il covid. Lo stallo con i vertici dell’azienda ha fatto il resto.
Il gruppo Grancasa a livello nazionale controlla una 20ina di punti vendita aveva dichiarato debiti per oltre 100 milioni di euro, era stato presentato un piano di rilancio da cui però sono esclusi, tra gli altri, anche i negozi di Desenzano, Mantova.