Dopo otto anni di violenza trova il coraggio di denunciare: vittime una mamma e le sue due figlie. In carcere il marito

MANTOVA – Otto lunghi anni fatti di botte e umiliazioni, su di lei e sulle due figlie minorenni. Otto lunghi anni di violenza ingiustificata ed ingiustificabile, alla quale ieri finalmente la vittima ha deciso di dire basta. Una volta per tutte. Un altro protocollo da “codice rosso” per le forze dell’ordine, che non hanno esitato ad assicurare alla giustizia il responsabile di tanto dolore.

Tutto inizia otto anni fa. A picchiarla, anche di fronte alle due figlie piccole di sei e quattro anni, è il marito quarantenne, che non di rado rientra a casa ubriaco e sfoga la sua rabbia e frustrazione sulla donna. Dopo essere stata per l’ennesima volta violentemente percossa dal compagno, la donna decide nei giorni scorsi di dire basta a quella tortura. Si presenta in Questura insieme alle due figlie per chiedere di essere aiutata. Rassicurata dagli agenti, che la soccorrono, e sentendosi finalmente al sicuro, inizia a raccontare le violenze continue e pluriennali infertele dal marito, dal quale è visibilmente terrorizzata. Un atto di coraggio estremo, compiuto soprattutto per le bambine, che la porta a decidere di sporgere denuncia, gestita immediatamente secondo il protocollo del “codice rosso”.

A seguito delle indagini condotte dalla Squadra Mobile, nel tardo pomeriggio di ieri i militari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Mantova, a carico del quarantenne, accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni pluriaggravate nei confronti della moglie.

Ora le tre vittime sono state allontanate dall’abitazione familiare e collocate in una struttura protetta. L’uomo, invece, si trova detenuto nella casa circondariale di Via Poma, a disposizione dell’autorità giudiziaria.