Dote scuola, Marco Carra (Pd): “L’aiuto delle famiglie meno abbienti dev’essere una priorità”

MILANO – L’aumento dell’inflazione superiore all’8%, le difficoltà di alcune famiglie più numerose a reggerlo, sia per quanto riguarda i beni di prima necessità, sia per quelli relativi all’istruzione, diretti come l’acquisto dei libri, o indiretti come i costi di trasporto. Da questa preoccupazione è scaturita l’interrogazione che il Gruppo regionale del Pd ha presentato in consiglio regionale: “Abbiamo chiesto a Regione Lombardia  – spiega Marco Carra, consigliere regionale del Pd. – se non ritenga opportuno prevedere, per la componente ‘materiale didattico’ della Dote scuola, che la soglia Isee d’accesso sia adeguata all’aumento dell’inflazione e che l’importo erogato alle famiglie, oggi pari a 200 euro, venga innalzato almeno a 300 euro”.

La risposta della Giunta è stata articolata, come spiega il consigliere dem: “Abbiamo saputo che oggi Regione stanzia circa 30 milioni di euro per la misura materiale didattico e dotazioni tecnologiche. Le richieste in corso sono 166mila. Ma a maggior ragione, considerata la provenienza delle domande che interessano famiglie con Isee di pochissime migliaia di euro, è di fondamentale importanza garantire l’accesso all’istruzione e contrastare la crisi negli acquisti che le famiglie lombarde a reddito medio-basso stanno vivendo. Per questo abbiamo insistito nel ribadire che l’importo di erogazione per le singole domande vada alzato. Se il Ministero ha stabilito un minimo di 150 e un massimo di 500 euro e Regione ne eroga 200 a domanda, il margine c’è. Lo stesso vale per le fasce Isee che vanno adeguate all’inflazione”.
Nel frattempo, spiega Carra, “considerato che ci è parso di intravedere un’apertura da parte dell’assessorato e un impegno a trovare le risorse in assestamento, vigileremo su questo percorso affinché la proposta di incrementarle vada a buon fine. Per noi democratici l’acquisto di libri per l’istruzione, ancor più in una fase di forte aumento dei prezzi come questa, non può essere un privilegio per le famiglie, ma un bene di prima necessità e va maggiormente sostenuto da un punto di vista finanziario da parte della Regione”.

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