E’ sempre più emergenza peste suina, vietate le riunioni tra allevatori

MANTOVA – In arrivo nuove disposizioni per il contenimento della peste suina africana. Dopo la riunione dell’unità di crisi convocata ieri dal commissario Filippini, in mattinata sarà emanata una nuova ordinanza con provvedimenti ancora più restrittivi rispetto a quelle del 21 agosto.
“Dopo le nuove infezioni nella zona del pavese e del lodigiano – spiega l’assessore regionale all’agricoltura Alessandro Beduschi – ci saranno nuove misure come evitare assembramento tra allevatori, ridurre al minimo gli incontri, divieto di mobilità di animali tra territori. Al momento queste disposizioni sono per le zone di restrizione, ma è una buona prassi che dovrebbe essere usata anche nelle altre aree per scongiurare altre situazioni. La peste suina africana è come il covid come diffusione, ma peggio del covid perchè resiste a qualsiasi temperatura, per cui gli accorgimenti devono essere gli stessi, calzari, disinfezione, tutto quello che abbiamo fatto in questi anni di pandemia”.
Un altro punto è quello del controllo degli allevamenti “E’ necessario che ci siano tutti i requisiti di biosicurezza, si metteranno in campo squadre di veterinari che controlleranno gli allevamenti, se mancano i requisiti dovranno adeguarsi, se non possono adeguarsi verranno prese soluzioni drastiche come la chiusura” – prosegue Beduschi.
In parallelo ovviamente rimante la lotta al cinghiale, “Il Ministero ha dato l’ok per la ricognizione e anche per l’abbattimento – spiega Beduschi – importante anche il ruolo della Protezione Civile per il recupero di carcasse che poi sono il principale veicolo di trasmissione. Non si danno colpe a nessuno, certo è che dobbiamo stringere ancora di più sul settore e collaborare tutti per vincere questa battaglia”.
A Mantova il giovedì mattina si tiene il mercato merci, solitamente sono una quindicina gli allevatori di suini che vi partecipano. Non siamo in zona restrizione, per cui qui le riunioni non sono vietate, anche se le associazioni di categoria in alcune zone stanno già adottando il sistema di tenerle da remoto proprio per evitare contatti non indispensabili.
“A Mantova penso che il 90% degli allevamenti abbia raggiunto livelli di biosicurezza ottimi – commenta Thomas Ronconi, allevatore mantovano alla guida di Anas (Associazione nazionale allevatori suini) i calzari per me sono una prassi, ma sono addirittura poco, io spero che se arriva qualcuno da fuori vengano dati degli stivali aziendali”.
Ronconi fa poi un appello: “basta polemiche, basta accusarsi e darsi la colpa gli uni con gli altri, è ora di valutare la messa in pratica di iniziative straordinarie”
“La peste suina è comparsa per la prima volta nel nord Italia nel 2022 in Liguria e Piemonte , ad agosto dello scorso anno arriva nelle nostre zone, dopo qualche focolaio per 11 mesi è rimasta sotto controllo, nel 2024 si sta allargando molto e la cosa ci preoccupa davvero moltissimo – conclude Ronconi”.

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