Eni ferma il cracking a Marghera. Timori anche per le produzioni del petrolchimico di Mantova

Domani audizione Versalis in Regione. Cappellari:

Eni ha annunciato lo stop definitivo del cracking del petrolchimico di Porto Marghera, che alimenta anche quello di Mantova, oltre all’impianto degli aromatici.  Lo ha comunicato nei giorni scorsi l’ad Claudio Descalzi al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. Lo stop è previsto per la primavera del 2022.
I sindacati di categoria dei chimici veneziani Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil hanno  dichiarato di esser pronti a “ogni iniziativa di protesta e mobilitazione necessaria. La chiusura del cracking sarebbe l’ennesima dismissione senza nessuna garanzia di nuove attività produttive e garanzia occupazionale. Inoltre – proseguono i sindacati – c’è il reale rischio che la chiusura del cracking di Porto Marghera metta in discussione le produzioni a valle dei petrolchimici di Mantova e Ferrara causando un effetto domino di chiusure e dismissioni “.
Eni dal 2014 ha avviato a Venezia la prima bio-raffineria al mondo riconvertita da un impianto tradizionale, e oggi la strategia del “cane a sei zampe” è quella di continuare a puntare su produzioni alternative nella logica della riconversione ambientale ed energetica.
Cgil, Cisl e Uil, che chiedono al più presto un incontro con Eni per sapere i reali programmi della società.
Secondo quanto riferito dagli stessi sindacati, Eni avrebbe rassicurato sul mantenimento dei livelli occupazionali anche alla luce del personale che intende spostare in Eni Rewind, per il risanamento ambientale di siti petrolchimici, e nello Steam Reforming per l’idrogeno. ma comunque “le dichiarazioni di Versalis sul cracking generano incertezza e preoccupazione” sottolineano Cgil, Cisl e Uil
Già nel 2015 Eni annunciò la fermata del cracking di Porto Marghera per avviare una riconversione nella chimica verde. L’anno seguente però, quando mancava poco alla cessione dell’impianto al fondo americano Sk Capital, la trattativa venne bloccata e si diede di nuovo impulso alle lavorazioni della chimica tradizionale, rese convenienti dalla riduzione del valore di mercato del greggio.