Epidemia di Chikungunya nel Veronese, guardia alta nei comuni mantovani di confine

VERONA – I casi di virus Chikungunya nel Veronese crescono di giorno in giorno, nel fine settimana sono saliti a quota 46, il focolaio si è allargato a macchia d’olio partendo dalla Valpolicella e arrivando con gli ultimi casi segnalati ad Affi e Isola della Scala, a due passi dal Mantovano.

A rischio gli eventi e le sagre di paese, tre sono già state annullate o sospese e a rischio ci sarebbe anche la Fiera del Riso a Isola della Scala, la grande rassegna gastronomica che dovrebbe iniziare venerdì e proseguire fino al 12 ottobre che ogni anno richiama 300mila visitatori dall’Italia e dall’estero. Un eventuale focolaio potrebbe pregiudicare, almeno in parte, lo svolgimento della rassegna.

Al momento gli amministratori virgiliani dei comuni confinanti non sono in allarme, anche se il fatto che si sia addirittura pensato di non fare o di rimodulare la Fiera del Riso di Isola della Scala con tutto quello che ciò comporta per la manifestazione e l’indotto che genera fa tenere alta la guardia.

“Fortunatamente, non abbiamo avuto segnalazioni riguardo casi di Chikungunya nel nostro territorio – commenta il sindaco di Castel d’Ario, Daniela Castro – la nostra Fiera d’Agosto si e’ gia’ conclusa senza problemi e al momento non abbiamo altre manifestazioni. Il nostro Comune, da inizio primavera, ha fatto eseguite disinfestazioni periodiche che sono tutt’ora in corso dei parchi pubblici e viali alberati da parte di ditta specializzata e fino a quanto fa caldo procederemo a farle”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco di Castelbelforte, Massimiliano Gazzani “Noi periodicamente, una volta al mese circa facciamo l’intervento larvicida nei pozzetti e nelle condutture – ha detto Gazzani – una ditta specializzata ci tiene sotto controllo la situazione, poi se abbiamo eventi o manifestazioni specifiche facciamo anche la disinfestazione il giorno prima. Al momento non abbiamo eventi in programma, teniamo sotto controllo la situazione ma non sono previsti interventi straordinari”.

I CASI VERONESI
I casi che si sono verificati fino ad ora nel Veronese è stato accertato sono tutti casi autoctoni, ovvero di persone che non sono reduci da viaggi all’estero, in zone considerate a rischio. La previsione di un progressivo calo delle temperature induce a ipotizzare che l’attività dei focolai è destinata a ridursi, favorita anche dai trattamenti antilarvali e dagli interventi di disinfestazione per debellare le temibili zanzare che veicolano il virus. Per solo per due delle 46 persone contagiate è stato necessario il ricovero in ospedale.

Secondo l’ultimo bollettino dell’Istituto superiore di Sanità, in Italia dall’1 gennaio al 9 settembre 2025 risultano 208 casi confermati di Chikungunya: 41 casi associati a viaggi all’estero e 167 casi autoctoni, a essere colpite sono persone con una età media di 60 anni, il 47% di sesso maschile. Non si registra nessun decesso.