MANTOVA – Per l’ex riseria Roncaia di Castelbelforte la dichiarazione di fallimento era arrivata lo scorso ottobre. La sentenza del tribunale di Mantova andava così a chiudere un iter avviato alcuni anni prima con l’entrata in crisi dell’azienda, cui era seguita l’istanza di fallimento e, nell’aprile 2018, il concordato e contestuale richiesta di presentazione del piano industriale. Questa mattina davanti al giudice per l’udienza preliminare Matteo Grimaldi si è aperto il processo instaurato a carico dei vertici aziendali. Durante questa prima seduta il gup ha proceduto all’escussione del consulente tecnico incaricato dalla difesa mentre il prossimo 31 gennaio toccherà agli imputati e al curatore fallimentare deporre davanti al gup. Nel 2006 il marchio della famiglia Roncaia venne accorpato a quello della famiglia Scotti, noti risai del Pavese, dando vita alla società Mrc. Ma in breve l’azienda entrò in crisi. Approvato nell’ottobre 2018, il concordato preventivo, era stato predisposto un piano di salvataggio per ridare ossigeno all’azienda, a fronte di un passivo di oltre 19 milioni di euro. Ma ai guai finanziari si erano poi sommati anche altri problemi giudiziari: nel giugno scorso infatti Claudio Roncaia, 48 anni e Massimo Scotti di 62, ritenuti dall’accusa vicini alla cosca ’ndranghetista dei Grande Aracri, sono stati indagati dalla Dda per truffa aggravata, per il conseguimento di erogazioni pubbliche, in occasione delle fiera alimentare Cibus di Parma.
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