False assunzioni, dietro compenso, per il permesso di soggiorno: tre indiani nei guai

MANTOVA – Nei giorni scorsi il personale della Squadra Mobile della Questura ha denunciato quattro cittadini extracomunitari, di nazionalità indiana, per il reato di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico in quanto, dagli accertamenti esperiti sulla documentazione presentata per l’ottenimento del nulla osta del ricongiungimento familiare all’Ufficio Territoriale del Governo-Prefettura di Mantova, la stessa risultava contraffatta.

Veniva inoltre denunciato un altro cittadino extracomunitario, di nazionalità egiziana, il quale, per evitare di consegnare il proprio passaporto all’Ufficio Immigrazione, come da norma per l’istruttoria per l’ottenimento del permesso di soggiorno per asilo, dichiarava di averlo smarrito presentando la dichiarazione di smarrimento dello stesso, e ciò al presunto fine di garantirsi la possibilità di uscire dal territorio nazionale per raggiungere il proprio Paese natale.

Infine sono stati denunciati tre cittadini extracomunitari di origine indiana per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, in quanto, in ipotesi accusatoria, gli stessi, in concorso tra loro, al fine di trarne un ingiusto profitto, dietro il pagamento della cifra di 6.500 euro, hanno permesso l’ingresso illegale in Italia di un cittadino extracomunitario, procurandogli una dichiarazione di assunzione fittizia per lavoro stagionale presso una società agricola di fatto inattiva.

Da accertamenti esperiti successivamente, questa pg ha potuto appurare che, in ipotesi accusatoria, i tre cittadini in concorso tra loro e in modo continuativo, avrebbero compiuto ulteriori atti diretti a procurare illegalmente l’ingresso di ulteriori 9 cittadini stranieri nello Stato italiano.

Questi accertamenti di polizia si inquadrano nel piano di intensificazione dei controlli, effettuati in sinergica collaborazione tra Ufficio Immigrazione e Squadra Mobile, sulle pratiche inerenti le richieste di ricongiungimento familiare, richieste di asilo e di rilascio di permessi di soggiorno stagionali per lavoro della durata di mesi nove, così come previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio del 21 Dicembre 2021 (c.d. Decreto Flussi). che il governo emana annualmente, stabilendo le quote, per poter assicurare alle imprese agricole la forza lavoro.

Si specifica che gli indagati sono da considerarsi innocenti sino ad un provvedimento definitivo dell’Autorità Giudiziaria.

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