Farmaci letali ai pazienti, whatsapp tra infermieri: “non ci sto a uccidere solo perchè vuole liberare letti”. Il primario: “mai somministrati”

Farmaci letali ai pazienti, whatsapp tra infermieri:

È stato fissato per venerdì mattina l’interrogatorio di garanzia davanti al gip di Brescia di Carlo Mosca, il primario del Pronto Soccorso dell’ospedale di Montichiari arrestato e ai domiciliari con l’accusa di omicidio volontario per aver somministrato farmaci letali a due pazienti affetti da da Covid il marzo scorso.
Come riporta Il Giornale di Brescia per il gip Angela Corvi, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare, “non si può ritenere che Mosca abbia agito dietro consenso delle vittime o comunque per finalità pietistiche se solo si considera che egli somministrava loro un preparato che paralizza i muscoli ma non agisce in alcun modo sullo stato di coscienza, provocando così una penosa morte per soffocamento. È verosimile – continua il gip – che l’indagato si sia determinato ad uccidere poiché mosso dalla volontà di “liberare” non solo e non tanto posti letto, bensì risorse strumentali ed energie umane, fisiche ed emotive, dei colleghi medici, degli infermieri e di tutti gli altri operatori del Pronto soccorso”.
Mosca intanto, attraverso i legali Elena Frigo e Michele Bontempi, si difende: “nego di aver somministrato quei farmaci”. Questo mentre dalle indagini emergono particolari sempre più agghiaccianti sulla vicenda come i messaggi whatsapp tra due infermieri. Il primo scrive: “ Io non ci sto ad uccidere pazienti solo perché vuole liberare letti” . “Io non ci sto, questo è pazzo” risponde il collega parlando della decisione del medico di far preparare i due farmaci che solitamente si utilizzano prima di intubare un paziente.
Intanto stanno arrivando negli uffici della Procura e al Comando dei carabinieri le richieste di altre famiglie che vogliono sapere la verità su come sono morti i loro cari all’ospedale di Montichiari.
Mosca è già stato sospeso dalla direzione degli Spedali civili di Brescia che controllano l’ospedale di Montichiari. L’Ordine dei medici, ha diffuso una nota in cui sottolinea come “il reato ipotizzato è molto grave e comporta provvedimenti precauzionali – come prescrive la legge, non appena disporremo di conferme ufficiali – da parte di questo Ordine. Si tratta di un’indagine, non di una sentenza passata in giudicato. Se pur molto grave è pur sempre un’ipotesi di reato. Attendiamo l’esito con fiducia, e in tempi brevi, dell’iter giudiziario e se le accuse verranno confermate, oltre alle conseguenze penali e civili, severissimi saranno i provvedimenti ordinistici definitivi”.