Fiasconaro: “la sanità pubblica mantovana tutta trasformata in Covid, altrove non è così. Servono chiarimenti”

Covid, si allenta la pressione sugli ospedali mantovani: 183 i ricoverati

MILANO – In provincia di Mantova gli ospedali pubblici del capoluogo, di Asola e di Pieve sono praticamente solo Covid, una situazione simile a quella di Cremona, anche lei all’interno dell’Ats Val Padana, ma ben diversa da quella delle altre province lombarde dove a fianco di ospedali pubblici destinati ormai solo esclusivamente a malati di Coronavirus, ne sono rimasti operativi altri che continuano a trattare le altre patologie.
E’ il quadro emerso stamani in Commissione regionale Sanità dove l’Assessore al Welfare Giulio Gallera è intervenuto sull’emergenza Covid in Lombardia.
“Gli ospedali che trattano solo covid in Atv Valpadana attualmente sono sette”, spiega il Consigliere regionale del M5S Lombardia Andrea Fiasconaro che, al pari della collega dem Antonella Forattini (vedi: Sanità lombarda, Forattini (Pd): “Depotenziati gli ospedali pubblici del mantovano” ) evidenzia quelle che definisce come incongruenze rispetto a quanto illustrato dal direttore dell’Asst di Mantova Raffaello Stradoni.
“L’assessore ha confermato che i tre presidi ospedalieri pubblici locali, Poma, Asola e Pieve di Coriano, sono di fatto esclusivamente operativi per pazienti con il virus. Questa gestione e organizzazione delle strutture è singolare, tanto che sembra non avere eguali in molte altre province – dichiara Fiasconaro – Solo a Mantova tutto il comparto sanitario pubblico  è stato adibito a presidio Covid, una scelta così specifica da meritare una riflessione approfondita e dei chiarimenti, come ho tenuto a sottolineare nel corso dell’audizione”.
“L’Assessore alle mie sollecitazioni, ha spiegato che si sta aprendo un’interlocuzione anche con i privati per gestire i casi covid. L’impostazione suggerita da Gallera sembrerebbe però cozzare con quella esposta dal direttore generale del’Asst di Mantova che, come ci ha spiegato nei giorni scorsi,  avrebbe chiuso un accordo con i privati della sanità per fare esattamente l’opposto e cioè per far gestire loro esclusivamente le prestazioni urgenti non covid. Non si spiega quindi come i due punti di vista possano trovare una mediazione.
Forse a Mantova sarebbe stato meglio, anche per sostenere il grande sforzo della sanità pubblica, impostare un sistema di gestione misto pubblico e privato. La contraddizione tra quanto sostenuto dall’assessore in una audizione pubblica e l’orientamento dell’Asst Mantova desta preoccupazione e va senza dubbio monitorata e approfondita”, conclude Fiasconaro.