Fiasconaro-Zolezzi (M5S): “Con i 110mln di euro per l’asse Sud, il progetto della Mn-Cr è al capolinea”

MANTOVA – Dagli esponenti mantovani del M5S, arrivano i commenti sull’investimento di 180mln previsto da A22 per il territorio virgiliano, illustrato nel pomeriggio di ieri, dal sindaco di Mantova, Mattia Palazzi. In particolar modo, i pentastellati si sono soffermati sui 110mln previsti per l’asse sud e lanciano una frecciatina  sul tema della Mantova-Cremona, da tempo discussa

Le dichiarazioni del Sindaco di Mantova Palazzi e del Presidente della Provincia di Mantova Bottani riguardo allo stanziamento di 110milioni per il completamento dell’Asse Sud, in caso di vittoria della gara per la concessione autostradale della A22 – commentano Andrea Fiasconaro e Alberto Zolezzi –  sono un esempio lampante di quanto il progetto dell’autostrada Cremona-Mantova sia ormai giunto al capolinea.

Ormai la politica locale non fa più mistero di voler trovare altre soluzioni per finanziare l’asse sud. Progetto – ricordano Fiasconaro e Zolezzi – già compreso nella realizzazione dell’autostrada Cremona-Mantova. Dunque, perché cercare delle alternative quando basterebbe realizzare l’autostrada? Forse perché è ormai chiaro, persino alle pietre, che è tempo di archiviare questo progetto insostenibile sia dal punto di vista economico che ambientale.

Un concetto che ribadiamo da anni, confermato dall’opposizione dei cittadini, da studi di fattibilità e ora anche nelle intenzioni di esponenti politici, locali, come Palazzi e Bottani.
È arrivato il momento di investire e concentrare le risorse politiche e finanziarie su opere realmente fattibili e strategiche, per il nostro territorio. In primis il raddoppio dei binari sulla linea Mantova-Piadena, dove ci auguriamoche le lungaggini burocratiche non ne precludano la realizzazione, a un passo dalla fine.

Poniamo anche l’accento su un altro concetto, evidenziato solo da noi del Movimento 5 Stelle: con il piano dell’ex Ministro dei trasporti Toninelli non ci sarebbe stato alcun rischio di perdere la concessione, poiché la A22 sarebbe diventata un’infrastruttura legata con trasparenza al territorio e con una gestione pubblica. Ora invece, se l’Europa avvallerà il piano proposto dal Ministro Giovannini, e se non verranno liquidati da qui a fine 2022 i soci privati, il rischio di perdere la concessione per gli attuali soci pubblici, enti locali compresi, è fortissimo e a questo rischio è legata anche la perdita dei 180 milioni per il territorio. Il rischio è ancora più forte perché il piano di partecipare alla costruzione di altre autostrade con i fondi dei dividendi, sottinteso da Palazzi nel “dovere di riservatezza nei confronti dei piani della società” e già emerso sulla stampa (Cispadana, Tibre e forse la stessa Cremona-Mantova). Tutto questo è chiaramente insostenibile da un punto di vista economico e ambientale e farebbe fallire in poco tempo la A22″