MILANO – L’associazione Luca Coscioni ha depositato questa mattina al Consiglio regionale della Lombardia le 8181 firme raccolte per portare in Aula la proposta di legge sul fine vita, già bocciata in Veneto, per regolamentare l’aiuto medico alla morte volontaria. Dopo la verifica della validità della firme sarà l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale a esprimersi sull’ammissibilità o meno della proposta di legge, ma potrebbe delegare la scelta anche direttamente all’assemblea.
Come ha spiegato il tesoriere dell’associazione, Marco Cappato, la proposta di legge è già stata dichiarata ammissibile dai Consigli regionali di Veneto, Emilia-Romagna, Toscana e Abruzzo.
“In Italia è già un diritto essere aiutati a morire in determinate condizioni. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza dj Fabo. Questa legge dice soltanto che la risposta va data entro venti giorni – specifica Cappato – ma la risposta voi quando volete dare?”. Il testo definisce tempistiche e procedure certi per l’accesso alla morte volontaria assistita. Ed è questo – conclude Cappato – ilgrande equivoco anche del voto in Veneto perché non si discuteva del diritto al fine vita, già sancito dalla Corte Costituzionale, ma sul diritto ad avere risposte in tempi certi”.