Fiori, palloncini e la fascia da capitano. L’abbraccio di Roverbella per l’ultimo saluto a Ransom

ROVERBELLA – “Ransom, hai già fatto due miracoli: il primo, quello di unire due chiese in un’unica celebrazione, il secondo, quello di mettere insieme così tanti giovani”. Sono le parole di don Alessandro Franzoni, parroco di Roverbella, che insieme a don Tonino Frigo, a don Giovanni Volta e a padre Braies della chiesa Evangelica di cui la famiglia fa parte, ha celebrato i funerali di Ransom Stanley Acquah, il giovane calciatore della Roverbellese tragicamente scomparso a soli 14 anni lo scorso 23 ottobre.

I compagni di squadra, con i propri allenatori, il presidente e alcuni familiari, questa mattina si sono recati all’ospedale Borgo Trento di Verona con un pullman messo a disposizione dalla A.S.D. Roverbellese, per accompagnare il feretro fino al campo sportivo di Roverbella. Da lì è partito il corteo a piedi verso la chiesa, dove ad attenderlo c’erano tantissime persone. La chiesa, gremita di gente, è stata dotata di altoparlanti sul sagrato per permettere anche a chi non è riuscito ad entrare di seguire la funzione. Tra i presenti, il sindaco Mattia Cortesi, esponenti delle forze dell’ordine, e soprattutto tanti, tantissimi giovani: compagni di scuola, di calcio e le loro famiglie.
Tutta Roverbella si è stretta intorno ai genitori e ai fratelli di Ransom, offrendo un lungo abbraccio di solidarietà per una tragedia che non ha spiegazione. “Sono tante le domande che ci facciamo, ma non troviamo una risposta”, ha detto il parroco, “Ransom, sei andato via troppo presto, avremmo voluto averti ancora con noi, ma non vogliamo che la tua dipartita passi invano”.
“La prematura morte di Ramson ha colpito tutta la nostra comunità – ha dichiarato Cortesi – alla sua famiglia va il nostro abbraccio collettivo, che non si deve limitare ad oggi, ma che dobbiamo portare avanti da ora in poi, perchè e da adesso che ne avranno più bisogno”. “Come Comune – prosegue Cortesi – ci siamo fatti carico di tutte le spese per il funerale e continueremo a stare vicino ai genitori e ai fratelli di Ramson”.

IL MESSAGGIO DELL’OMELIA DI DON ALESSANDRO
Don Alessandro ha estrapolato tre spunti dalle letture e dal Vangelo per parlare alla comunità. Il primo riguarda il senso della vita: “La morte di una persona cara, soprattutto se giovane, ci fa riflettere sulla grandezza del dono della vita,” ha sottolineato il parroco, “che spesso diamo per scontata, ma è come un vaso di cristallo appeso a un filo sottile. C’è una canzone di Branduardi che dice: ‘No, non perdetelo il tempo ragazzi, non è poi tanto quanto si crede; date anche molto a chi ve lo chiede’. Ecco, il senso della vita sta nell’amare e nell’essere amati.” Poi, il secondo messaggio rivolto a Ransom: “Lasci un vuoto incolmabile in tutti quelli che ti hanno conosciuto, ma vogliamo provare a guardare a quello che è accaduto con un filo di speranza, quella speranza che ci è data dalla fede.” Il terzo messaggio è rivolto a tutti i presenti: “C’è più gioia nel dare che nell’avere. In questi giorni, sull’onda emotiva, in tanti si sono prodigati per la famiglia di Ransom, ma dobbiamo trasformare questa vicinanza in scelte concrete, continuando a stare vicini con discrezione e con il cuore, per tutto il lungo tempo che avranno davanti.”

IL RICORDO DEI COMPAGNI DELLA ROVERBELLESE
I compagni di squadra della Roverbellese hanno voluto ricordare Ransom con parole piene di affetto e gratitudine lette dal consigliere dell’associazione Salvadore Nereo: “Caro Ransom, ti immaginiamo in compagnia del pallone mentre ci guardi e sorridi, ed è proprio così che vogliamo ricordarti, come un ragazzo che portava la sua gioia sul campo da calcio. Ci mancherà il tuo viso imbronciato quando ti capitava di stare in panchina e ancora di più vedere la tua gioia nell’esultare quando segnavi. Come Martin Luther King diceva, la domanda principale da porsi è ‘Cosa fai tu per gli altri?’ Caro Ransom, tu sei riuscito a trasmettere divertimento e amicizia a tutti quelli che ti hanno conosciuto. Rimarrai per sempre un amico e un compagno di squadra sincero e leale. Noi per te abbiamo una promessa da mantenere, portarti nel cuore ad ogni allenamento e partita che faremo insieme, perché tu sarai in campo con noi ad aiutarci. Adesso riposati, perché domani si gioca, mi raccomando, puntuale. Ti vogliamo bene.”

LE PAROLE DELLE MAMME DEI COMPAGNI DI CALCIO
Le mamme dei compagni di calcio di Ransom hanno scritto parole piene di affetto: “Ciao Rami, non ci credo ancora, ti ho visto crescere dai tempi della scuola calcio, un misto di grinta e dolcezza che hai sempre trasmesso a tutti. Trasmettevi voglia di vivere con il tuo sguardo dolce, quello cattivo che non riuscivi a fare perché scoppiavi subito a ridere, la tua risata contagiosa e la tua gentilezza li porteremo sempre nel nostro cuore. Per tutti i tuoi amici sarà dura superare questo momento, ma sanno che tu sarai sempre vicino a loro. Porteranno sempre il tuo ricordo di com’eri fuori con gli amici, in giro in bici, a mangiare il tuo panino preferito e soprattutto in campo, che era il tuo posto preferito. Ti prometto che io e tutte le mamme della Roverbellese staremo vicini alla tua mamma e alla tua famiglia, sono parte di noi. Corri veloce e non fermarti mai, la tua voce continuerà ad illuminare le nostre vite.”

FUNERALE CHE HA UNITO DUE CHIESE
In chiesa, le due funzioni si sono mescolate: anche il parroco della chiesa Evangelica ha partecipato attivamente. Sono stati intonati alcuni canti per salutare Ransom. La funzione ha tenuto conto dei riti della chiesa cristiano evangelica senza la parte eucaristica. Il funerale è stato seguito anche in streaming dai parenti lontani, che non hanno potuto essere presenti di persona. Al termine della funzione, sul sagrato, sono stati liberati dei palloncini bianchi, simbolo di speranza e ricordo. Il corteo ha poi accompagnato la piccola bara bianca verso il cimitero.

IL SALUTO DELLA SQUADRA E DELLA COMUNITA’
I compagni di squadra hanno donato a Ransom la fascia da capitano con le loro firme. Come aveva richiesto la madre, Ransom è stato sepolto con la divisa della squadra, circondato da tante rose e fiori bianchi lanciati sulla bara dagli amici. “A nome della A.S.D. Roverbellese, ringrazio tutte le società sportive che in vari modi, con messaggi, telegrammi e la presenza di giocatori, ci sono stati vicini in questo momento difficile,” ha detto il presidente Stefano Perini. “Ringrazio tutti i nostri ragazzi, tecnici e dirigenti che, nonostante il dolore per la perdita di Ransom, hanno voluto dimostrare vicinanza alla famiglia.”
La comunità di Roverbella si è unita nel ricordo di un ragazzo che ha lasciato un segno indelebile nel cuore di tutti, e il suo spirito continuerà a vivere nella squadra, nelle famiglie e nei cuori di chi l’ha conosciuto.

Barbara Dentis

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