Fondazione Cariverona premia SbrisoBAR con un finanziamento di 45mila euro

La recente inaugurazione di SbrisoBar

CERESE (BORGO VIRGILIO) – Un bar pasticceria dove l’inclusione diventa quotidianità, il lavoro una forma concreta di autonomia e la comunità un luogo di crescita condivisa. È questa l’essenza di SbrisoBAR, il progetto mantovano tra i 13 selezionati dalla Fondazione Cariverona nell’ambito della seconda edizione del bando “Sinergie”, che promuove la collaborazione tra enti del terzo settore, imprese e istituzioni. A SbrisoBAR andranno 45 mila euro di contributo, parte di un finanziamento complessivo di 586 mila euro destinato a iniziative innovative nei territori di riferimento della Fondazione.

Il progetto di SbrisoBAR nasce dall’esperienza dell’Associazione Genitori per l’Autismo (A.G.A.) con l’obiettivo di costruire un modello di impresa sociale inclusiva, capace di offrire formazione e occupazione a persone con Disturbo dello Spettro Autistico (ASD). Il locale, recentemente inaugurato a Cerese di Virgilio, è un luogo professionale e accogliente dove ragazzi e ragazze autistici possono acquisire competenze nella pasticceria e nel servizio bar, grazie a tirocini formativi personalizzati e all’affiancamento di job coach specializzati.

Accanto all’attività lavorativa, SbrisoBAR svolge un ruolo importante anche sul piano culturale e comunitario: è uno spazio aperto alla cittadinanza, pensato per ospitare incontri, eventi e momenti di confronto su temi sociali e di attualità, contribuendo così a creare una rete di consapevolezza e partecipazione.
“La sfida è superare l’idea che il sociale riguardi solo chi è in difficoltà – ha dichiarato Bruno Giordano, presidente di Fondazione Cariverona –. Questi progetti parlano di comunità, di economia, di futuro. Abbiamo voluto premiare iniziative capaci di contaminare mondi diversi, creando sinergie e alleanze che generino servizi davvero vicini alle persone, senza lasciare indietro nessuno”.

Il modello imprenditoriale di SbrisoBAR è ibrido: da un lato, un’attività economica capace di generare reddito e sostenibilità nel tempo; dall’altro, un impianto sociale e formativo in grado di creare impatto reale, offrendo prospettive lavorative anche al di fuori del bar, grazie alla costruzione di reti territoriali.La progettualità mantovana si inserisce così in un più ampio mosaico di interventi – sei in provincia di Verona, quattro a Vicenza, uno ciascuno a Belluno, Ancona e appunto Mantova – che compongono una visione comune: inclusione sociale, innovazione e coesione come strumenti per il cambiamento.