Fondo Innovazione Ismea apre agli agromeccanici, Confai: “Fondamentale per investimenti”

MILANO –  “Consentire l’accesso delle imprese agromeccaniche alle risorse previste per l’innovazione in agricoltura rappresenta una condizione indispensabile per dare un serio impulso agli investimenti nel settore primario, ponendo le basi per una tendenza anticiclica fondata sul binomio tecnologia e ambiente”. Così Leonardo Bolis, presidente di Confai Lombardia, aderente a CAI Agromec, ha commentato le opportunità offerte dal Fondo Innovazione messo a disposizione dal ministero dell’Agricoltura e destinato ad entrare in fase attuativa a partire dal prossimo 15 novembre, come indica il sito istituzionale di Ismea.

I beneficiari potranno essere sia le imprese agricole che agromeccaniche che effettuino investimenti per importi compresi tra 70.000 e 500.000 euro.
“Tra i punti di forza del provvedimento – sottolinea Sandro Cappellini, consulente organizzativo e responsabile delle relazioni istituzionali di Confai Lombardia – è doveroso segnalare l’azione di stimolo verso l’adozione di tecnologie avanzate per la gestione digitale dell’impresa, l’implementazione di sistemi intelligenti e l’uso di piattaforme 4.0”.

L’agricoltura di precisione, insieme ai sistemi di automazione, all’agrivoltaico, alla data science, alle nuove tecniche genomiche, costituisce una soluzione efficace per ridurre l’impatto delle attività umane sull’ambiente, secondo una logica green fortemente raccomandata dalla Commissione Ue.

Le organizzazioni territoriali che configurano la rete di Confai Lombardia stanno già offrendo il necessario supporto alle imprese desiderose di accedere ai contributi previsti dal bando. “Si tratta di un’opportunità da non sottovalutare – commenta Enzo Cattaneo, segretario provinciale di Confai Bergamo – considerando le implicazioni positive che questi investimenti potranno avere per il settore anche in una prospettiva di economia circolare, grazie alla possibilità di investire in tecnologie per il risparmio idrico e il riutilizzo di sottoprodotti”.

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