Forattini (Pd): “La Regione chiede alle Rsa di trasformarsi in strutture Covid: non ha capito l’entità del problema”

Antonella Forattini consigliera regionale PD

MANTOVA – Con una circolare del 23 aprile, Regione Lombardia torna a chiedere alle Rsa di accogliere pazienti Covid, chiedendo loro di organizzarsi e identificare strutture interamente dedicate: “Dopo una prima fase di gestione dell’emergenza – che ha reso necessario l’adozione di misure quali quelle approvate dalla Dgr n. 2906 dell’8 marzo – è ora possibile valutare il passaggio a una fase 2, consistente nella individuazione di soluzioni organizzative che richiedono tempi più lunghi di preparazione, condivisione di progetti e cambiamenti anche abbastanza radicali rispetto agli assetti storici, quali ad esempio l’eventuale attivazione di strutture sanitarie assistenziali interamente dedicate all’assistenza di pazienti Covid-19”, come recita la circolare della Giunta.

Una decisione insensata, secondo il Gruppo regionale del Pd, “che dimostra quanto la Regione non abbia compreso appieno i problemi emersi fino a qui e non abbia una strategia per affrontarli”.

“La circolare dimostra che la Regione non ha capito, dopo tutto quello che è accaduto, in che condizioni si trovano le Rsa – dichiara Antonella Forattini, consigliera regionale del Pd –. Eppure, l’assessore al Welfare Gallera aveva ammesso, tardivamente, che le case di riposo non avevano le capacità per farlo, che non hanno un modello idoneo a trattare pazienti Covid. Oggi, ancora, non vengono fatti i tamponi a ospiti e personale, mancano i dispositivi di protezione, manca la formazione specifica: sono tutti elementi di cui la Regione non si è occupata e non si sta occupando”.

Aggiunge Forattini: “È stato il presidente Fontana a dire che le Rsa sono enti privati e autonomi, scaricando su di esse ogni responsabilità. La circolare, insieme alla delibera dell’8 marzo, invece, è l’ennesima prova che è la Regione a governare le residenze sanitarie per anziani, che sono parte del sistema sociosanitario regionale. Purtroppo, Palazzo Lombardia sta affrontando questo aspetto senza una strategia chiara e sicura”

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