PEGOGNAGA – “La transizione energetica è cruciale, ma non dovrebbe avvenire a discapito della natura, dell’agricoltura e della qualità della vita delle comunità locali”: è questo il punto centrale della mozione che il gruppo consigliere RiAttiviamo Pego ha presentato al primo cittadino e dove si chiede che il Sindaco e la giunta si facciano capofila di un’iniziativa che coinvolga tutti i Comuni del Basso Mantovano e il Consorzio dell’Oltrepò vista la delega all’ambiente del sindaco in quell’ente, facendo gli incontri necessari con i sindaci e i capigruppo delle forze politiche di maggioranza e di minoranza del territorio per chiedere a gran voce lo “STOP agli insediamenti di fotovoltaico a terra” presso la giunta della Regione Lombardia.
In particolare la mozione si riferisce al progetto depositato il 9 gennaio per un nuovo impianto fotovoltaico a terra che, come recita, il PGT viene a trovarsi in “Ambiti agricoli ad elevata caratterizzazione produttiva”, sito in strada VO.
“Il 30 gennaio 2024 attraverso una mozione approvata da tutto il Consiglio Comunale, la Giunta del Comune di Pegognaga si era impegnata a proporre al Governo di eliminare la norma che individua per la “realizzazione di impianti fotovoltaici a terra le aree classificate agricole racchiuse in un perimetro i cui punti distino non più di 500 metri da zone a destinazione industriale, artigianale e commerciale, compresi i siti di interesse nazionale” – spiegano i consiglieri di minoranza – e “sollecitare la realizzazione di un provvedimento regionale ossia una delibera che preveda: una mappatura dei territori per individuare le aree residuali non adatte all’agricoltura”.
“Il sindaco Matteo Zilocchi – dice la capogruppo di RiAttiviamo Pego, Viola Messori – dopo aver constatato le falle dell’attuale legislazione ha dichiarato “la ferma volontà di salvaguardare le aree agricole esistenti attraverso il nuovo PGT” scrivendo, altresì, che sono “necessari dei correttivi legislativi, a livello regionale e nazionale.”
Sui correttivi al PGT notiamo come essi abbiano tempi lunghi che risultano insoddisfacenti per il tema in questione che necessita di risposte immediate, il 9 gennaio arriva poi il progetto di strada Vo. “Dalla data – prosegue la Messori – si deduce che tale progetto è stato depositato prima della discussione del Consiglio Comunale del 30 gennaio durante il quale il sindaco non fa menzione di ciò e quindi dispiace constatare che questa amministrazione a parole è contraria agli impianti fotovoltaici a terra su terreno agricolo ma di fatto stipula successivamente un patto con la società dichiarando di “fornire alla Società massima collaborazione per assicurare il più rapido avvio, la realizzazione e la messa in esercizio dell’Impianto e delle Misure Compensative; in tal senso, il Comune assicurerà altresì la propria collaborazione per l’ottenimento di eventuali autorizzazioni di propria competenza, o connesse con procedimenti amministrativi di competenze di altre pubbliche amministrazioni, necessarie per l’ottenimento del Titolo Autorizzativo e la realizzazione dell’Impianto e delle Misure Compensative”.
La mozione spiega come sia fondamentale “che le scelte fatte rispettino l’ambiente, le aree agricole e soprattutto quando esistono alternative, come l’uso di aree già compromesse o degradate. Dove installare gli impianti fotovoltaici non è cosa da prendere alla leggera, né da lasciare alla fretta o accettare come un danno necessario. Sono impianti che possono prevedere il consumo di suolo, alterazione di paesaggi, riduzione o azzeramento della produzione di cibo, modifica del comportamento idrogeologico del territorio. Suoli e paesaggi sono spesso lasciati alla mercé delle scelte delle industrie, del profitto immediato di taluni proprietari terrieri, dell’incapacità gestionale degli amministratori locali e dell’avidità di molti investitori” – concludono i consiglieri.