Fragili atmosfere, dal 25 settembre all’1 novembre alla Casa del Mantegna le opere di Cinzia Bulone

MANTOVA – La prestigiosa sede di Casa del Mantegna, luogo espositivo conosciuto in tutto il mondo per l’Arte Moderna e Contemporanea, dedica una mostra dal 25 settembre all’1 novembre 2021 alla pittrice siciliana Cinzia Bulone.  Una trentina circa di opere ripercorrono l’intero iter di un’artista, che ha sempre amato la riservatezza rispetto alla visibilità differenziandosi da molti colleghi. “Fragili Atmosfere” è il titolo che il critico e curatore d’arte Alain Chivilò ha elaborato per la personale della pittrice,  nata ad Agrigento, partendo da un ambiente esterno lungi da essere certo, ma soprattutto per la sensibilità cui Bulone dipinge.

Come scritto da Chivilò nel testo critico, “Cinzia Bulone unisce l’informale, l’astrazione e la figurazione in messaggi visivi e concettuali atti alla riflessione. In questo suo sentire l’arte diventa così una missione all’interno della quale la pittrice Cinzia asconde e disasconde in iter biografici dell’anima, tracciando concettualità all’interno di nuance informali.

In tonalità maggiormente fredde utili a esercitare un’influenza diretta sull’anima, stagliano costanti nebulose dalle quali si propagano energie cromatiche, dalla cui massa proto stellare piccole figurazioni appaiono singolarmente o pluralmente. Ognuna di queste ha un’interpretazione e un’esplicazione legata al titolo dell’opera che oltre ad inquadrare il soggetto realizzato, pone l’attenzione nell’osservatore in riferimento al potenziale che l’artista ha posto in essere.

Dunque, un costante equilibrio di contenuti tra forze contrarie e opposte che, dal mondo naturale, influenzano l’agire umano all’interno di universi cui yin e yang riassumono.

Nei titoli delle sue opere, lungo una costante diversità, si aprono portali dai quali l’agire umano si pone innanzi. L’artista cerca di costruire delle chiavi virtuali che permettono letture contemporanee di realtà fisiche e metafisiche. La non forma nasce proprio dalla forma e fin dagli esordi Bulone si pone attraverso una figurazione semplice ma profonda che, nei decenni, si è amalgamata nell’immaginario visivo. Andare al di là di quello che l’occhio può sommariamente vedere per mondi vissuti, da soggiornare o da sognare. Inconscio e subconscio si uniscono nell’azione creativa per possibilità divise sempre tra surrealismo e realismo. Dunque, intensità artistiche emotivamente instabili per quadri sempre ricchi di spunti, alla costante ricerca di un’arcadia dove contemplare e magari passare a una dimensione ulteriore. Un’isola onirica il cui silenzio non fa paura, bensì apre a nuove connessioni neurali e percettive. Raramente ci si trova definiti e finiti nelle sue opere, ma contrariamente si avverte una tendenza all’infinito permettendo alla pittrice e a noi stessi esplorazioni audaci in universi lontani. Nella pittrice tutto è anche metrica pittorica, divisa tra pittura e scrittura, poiché le sue opere vivono fin dalla loro creazione affiancate a versi poetici che accompagnano e rafforzano, allo stesso tempo, il segno linguistico/pittorico proprio laddove l’immagine visiva si unisce al contenuto concettuale”.

La personale di Casa del Mantegna permette al visitatore di esplorare il percorso pittorico di Cinzia Bulone all’interno di un luogo aperto, e senza pregiudizi, ad ogni tipo di espressione artistica. L’esposizione apre un ciclo dedicato al contemporaneo, che proseguirà con due ulteriori personali, sempre a cura di Alain Chivilò che andranno a concludere un travagliato anno pandemico 2021.

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