Futuro ospedale Suzzara, RiAttiviamo Pego chiede un consiglio comunale aperto

L'ospedale Nuovo Montecchi di Suzzara

PEGOGNAGA – Un consiglio comunale aperto può contribuire all’eventuale salvezza dalla presunta crisi che starebbe attraversando il presidio ospedaliero di Suzzara, cui fanno capo i sei comuni del distretto, ovvero Suzzara, Gonzaga, Moglia, Pegognaga e San Benedetto Po?
Il gruppo consiliare di minoranza RiAttiviamo Pego, con Fulvio Renusi, Teresa Morbio, Edoardo Bottoni, Viola Messora, ne è fortemente convinto, anche sulla base dell’esperienza pregressa del 1997, quando la mobilitazione della popolazione riuscì a convincere i responsabili della pubblica sanità d’accantonare il ventilato progetto di sopprimere l’istituto giustificato dall’inadeguatezza strutturale dell’immobile alle moderne esigenze sanitarie, cosicché venne aperta una nuova struttura in zona più periferica alla città di Suzzara. Nel 2004 la gestione del nuovo ospedale fu concessa all’azienda Kos per una durata di 18 anni. Contratto ora in scadenza. Di qui il timore che si ripresenti il progetto di chiudere definitivamente l’ospedale per concentrare le risorse sul Carlo Poma. RiAttiviamo Pego quindi ha inviato al sindaco di Pegognaga la richiesta di convocazione di una seduta consiliare aperta onde sensibilizzare l’intera comunità sul problema che avanza. Ecco il testo «Il gruppo consiliare RiAttiviamo Pego, composto da Movimento Cittadini Attivi e Partito Democratico, invia la seguente richiesta di convocazione di Consiglio Comunale aperto, in quanto preoccupati della salvaguardia e del futuro dell’Ospedale di Suzzara. Si ritiene che un Consiglio Comunale aperto sia occasione per attivare un confronto aperto di rilievo istituzionale per affrontare la rilevante questione di interesse pubblico quale la situazione in cui si trova l’Ospedale di Suzzara. Premesso che Regione Lombardia nel 2003 (DGR n. VII/12478 del 16 aprile 2003) ha approvato il progetto di sperimentazione di una collaborazione pubblico-privato per la ristrutturazione e gestione dell’Ospedale F.lli Montecchi di Suzzara. Decisione che prevedeva anche il coinvolgimento sinergico degli enti locali, delle associazioni di volontariato e dell’imprenditoria locale. Il 31 ottobre del 2003, si costituiva così la Fondazione Presidio ospedaliero F.lli Montecchi che, attraverso un contratto di concessione, all’ Ospedale di Suzzara Spa la completa gestione del complesso ospedaliero di proprietà della Asst di Mantova, oltre alla ristrutturazione e messa a norma del presidio e l’avvio di una Unità di Riabilitazione. La Fondazione è oggi ente di riferimento per l’Ospedale di Suzzara. A seguito dei risultati positivi della sperimentazione condivisi tra Regione Lombardia ed Asst, la sopracitata concessione inizialmente scadente il 31/10/2022 è stata prorogata al 30/06/2023 per consentire alle parti chiamate in causa, nello specifico, Asst e gruppo Kos, di trovare un accordo che permetta la stabilizzazione di tale modello sperimentale. Dalla stampa locale emergono rassicurazioni circa il futuro dell’ospedale da parte del direttore di Asst che tuttavia non possono essere esaustive. A quanto risulta non è stata eseguita alcuna analisi dei bisogni socio-sanitari della popolazione e pertanto non sappiamo quali servizi nell’ambito del nuovo modello verranno offerti ai cittadini. Non sappiamo se verrà confermato il nuovo assetto della sperimentazione o se sarà necessario apportare modifiche, non è ancora chiaro, ad esempio, quale sarà il ruolo della Fondazione Montecchi. Considerato che Ats Val Padana non si è ancora espressa sul tema, questa situazione d’incertezza sul futuro dell’Ospedale sta mettendo in seria apprensione la cittadinanza che più volte ci ha sollecitato nel fare chiarezza rispetto ad un tema importante e delicato come questo.  Chiediamo la convocazione di un Consiglio Comunale aperto sul tema del futuro dell’Ospedale di Suzzara ai sensi dell’art. 26 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale».           R.L.

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