Gallera difende la sanità lombarda: “da noi scoppiata una bomba atomica”. Banche del plasma in ogni Asst

MANTOVA – Difende il sistema sanitario lombardo su ogni fronte e loda la sperimentazione del plasma iperimmune figlia proprio di tale sistema. Così oggi pomeriggio l’assessore di Regione Lombardia al welfare Giulio Gallera, a fianco del direttore generale dell’Asst Mantova Raffaello Stradoni, durante la conferenza stampa organizzata all’ospedale di Mantova dopo aver incontrato proprio gli specialisti del Carlo Poma coinvolti nella sperimentazione del plasma.
L’assessore lo definisce “un lavoro straordinario dei medici di Mantova e Pavia, uomini e donne che si sono messi insieme, sullo stesso piano, e hanno concluso l’importante sperimentazione, la prima finita e già sottoposta a una rivista scientifica americana (per approfondimenti su questa vedi: Lo studio sul plasma del Poma sottoposto all’americana Jama, una delle riviste mediche più note e diffuse al mondo) i cui protocolli sono stati messi a disposizione degli altri centri. “Qualcuno l’ha ignorata, altri l’hanno recepita con diffidenza, altri l’hanno seguita” dichiara l’assessore che spiega come “negli Stati Uniti stiano utilizzando lo stesso protocollo per arginare il virus in maniera massiva”.
Elogia anche i medici di Mantova e Pavia perchè “non hanno fatto pubblicità alla sperimentazione fino a quando non hanno iniziato a vedere gli importanti risultati che stava dando, al contrario di chi ha fatto conferenze stampa prima ancora di iniziare”.
“Da giovedì scorso abbiamo dato indicazioni a tutte le Asst lombarde affinchè contattino i pazienti covid guariti e li invitino a donare il plasma. A questi si affiancheranno coloro che, dal test sierologico di Regione Lombardia risulteranno avere gli anticorpi neutralizzanti. Il risultato sarà la creazione di una rete di banche del plasma in ogni Asst”
Un forte plauso dunque da parte di Gallera alla sperimentazione del plasma iperimmune a proposito della quale è il primario di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale del Poma Massimo Franchini ad annunciare che già nei primi giorni della prossima settimana i risultati dovrebbero essere pubblicati sulla rivista americana.
Sul sistema sanitario lombardo quella dell’assessore è una difesa a oltranza. Anche quando dalla sala stampa si chiede: “ma cos’è che non ha funzionato nell’affrontare l’emergenza covid?” la risposta non arriva e parte invece da parte dell’assessore un riconoscimento a quanto fatto da tutti gli ospedali lombardi per arginare gli effetti di quella che definisce “una bomba atomica con crateri a Lodi, Cremona, Brescia, Bergamo e al di là del confine emiliano, a Piacenza
La difesa arriva anche per l’ospedale in Fiera a Milano. “Spero nell’ambito del mio mandato di vederlo smontato perchè significherebbe che tutto è passato – dichiara Gallera – meglio che mi dicano che non ho utilizzato qualcosa piuttosto che ho abbandonato qualcuno a se stesso”.
Il commissariamento della sanità regionale? “A parte che i commissariamenti avvengono per motivi economici ma non so se i lombardi se lo augurano – dice l’assessore – credo comunque che su questo tema sarebbe meglio abbassare i toni. Un conto è la dialettica politica, un conto è sentire certe cose o vedere alcune scritte come quelle comparse a Milano”.
Le Rsa? “La Regione è intervenuta tempestivamente dando tutte le indicazioni del caso, ma sono enti autonomi quindi poi le responsabilità sono dei gestori” sostiene Gallera che plaude anche alla nuova sperimentazione del plasma iperimmune nelle Rsa iniziata dall’Asst di Mantova.
Un cenno infine alle nuove disposizioni per il contenimento del contagio: “dall’11 maggio abbiamo deliberato una sorveglianza per cui sui luoghi di lavoro deve essere provata la febbre a tutti. Chi ha più di 37,5 viene subito isolato e lo stesso accade ai suoi contatti diretti sul lavoro e in famiglia. Nell’arco di 48 ore dovremmo riuscire a fare il tampone. Se è positivo lui e i suoi contatti vengono tenuti in isolamento per 14 giorni e lasciati liberi solo una volta fatti comunque i tamponi a fine del periodo di isolamento. Se è negativo il soggetto viene comunque tenuto sotto controllo e i suoi contatti vengono invece lasciati liberi. Siamo la Regione che ha fatto il maggior numero di tamponi – conclude l’assessore – oggi la stragrande maggioranza risulta negativa.

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