Gas serra e sedimenti soffocano il Mincio: serve un cambio di rotta urgente

MANTOV – Le acque del territorio mantovano non sono in buono stato ed è necessario agire con urgenza per la loro tutela: i tassi di accumulo dei sedimenti nelle VaIli del Mincio e nei laghi mantovani sono molto alti e nessun Comune all’interno del bacino del Mincio è virtuoso riguardo ai gas serra.
Queste alcune delle problematiche evidenziate oggi al convegno “Mantova, città d’acqua” e che ha il fine di approfondire la tutela dell’ecosistema Mincio e laghi mantovani e la salvaguardia dell’ambiente.
Il fine è tracciare la situazione attuale e rafforzare le reti e le sinergie tra enti e istituzioni. Oggi e domani, presso la sede della Fondazione Università di Mantova il dialogo e le proposte degli enti coinvolti, il Comune di Mantova e il Tavolo del Mincio promotori, con la collaborazione di AESS (Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile), il patrocinio di Parco del Mincio e il contributo del Gruppo Tea. Molti i relatori, tutti con l’intento di condividere nuove forme di collaborazione finalizzate alla tutela delle acque e alla salvaguardia e sostenibilità del nostro ecosistema fluviale e lacustre, tema più che mai urgente.
Ad introdurre i lavori del convegno il vicesindaco Giovanni Buvoli e l’assessore all’ambiente del Comune Andrea Murari: “Il tema è molto sentito, c’è grande desiderio di sinergia e di confronto da parte di tutti gli attori coinvolti; raccoglieremo istanze anche di chi vive e lavora sull’acqua nella nostra città e mi auguro si possano trovare le soluzioni necessarie”.  Il vicesindaco ha ricordato il grande patrimonio artistico e architettonico mantovano, sottolineando però: “Il nostro biglietto da visita è l’acqua, i laghi sono una grande attrazione turistica, la qualità dell’ecosistema è quindi strettamente legata all’economia, anche dal punto di vista delle attività produttive e ludico-sportive”.  Non sono purtroppo state attuate le azioni suggerite dalle ricerche scientifiche effettuate negli scorsi anni, per questo è necessario agire con urgenza per la tutela dell’ecosistema. Il portavoce del Tavolo del Mincio Andrea Fiozzi ha ricordato l’importanza di un collegamento tra il mondo istituzionale e tutti i soggetti che hanno competenze sullo stato delle acque.  “Bisogna cercare le origini del problema e investire insieme sul futuro dell’ambiente”. Tra gli interventi, Carlo Peraboni, docente del Polo territoriale di Mantova del Politecnico di Milano, ha illustrato la necessità di un agire ‘diffuso e consapevole’ e di un approccio alla problematica con una visione d’insieme: “Sarà necessario alzare il livello di conoscenza dell’interazione tra territorio e acque, questa è un’ottima occasione per agire e provare a risolvere i problemi con soluzioni adeguate”. Intervenuto anche Marco Bartoli, professore presso il dipartimento di Scienze Chimiche della vita e della sostenibilità ambientale presso l’Università di Parma: “Si lavora sui gas serra, ma i dati di azoto e fosforo sono ancora alti nel territorio mantovano, anche a causa del carico zootecnico in proporzione alla superficie”. Tutti concordi sulla necessità di una visione sistemica e di lavoro non solo sull’acqua, ma anche sul suolo, agendo sull’erosione dei terreni e cercando di abbassare i livelli di gas serra. I fiori di loto ad esempio sono dannosi in quanto fonte di diffusione di azoto nelle acque e di distruzione delle piante autoctone. Si è parlato anche di gestione delle portate e di cambio di paradigma necessario per la gestione degli eventi, un sistema idrogeologico funzionante è infatti il principale strumento che ci difende dalle alluvioni. Molti interventi anche da parte degli enti responsabili del governo delle acque di Regione Lombardia, Autorità di Bacino del fiume Po. AIPO, Comunità del Garda, ATS Valpadana, Consorzio di bonifica Territori del Mincio e il Parco del Mincio: tutti hanno illustrato i progetti e le collaborazioni messe in campo fino ad oggi.  A concludere il presidente del Gruppo Tea, Massimiliano Ghizzi che ha reso noto il progetto del nuovo depuratore a tutela della qualità delle acque e per garantire la sostenibilità idrica.

Elisabetta Romano

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