Gelo tra i sindacati del Tpl e Salvini: “Accordi disattesi, pronti allo sciopero”

MANTOVA – Torna il gelo tra i sindacati dei lavoratori del trasporto pubblico, settore che a Mantova conta 400 persone tra Apam e Aster, nei confronti del ministro Matteo Salvini.
“Reiterate nei confronti delle associazioni datoriali Asstra, Anav e Agens le procedure di raffreddamento, preliminari alla proclamazione di un nuovo sciopero nel trasporto pubblico locale, interrompendo le relazioni industriali a tutti i livelli, regionali, territoriali e aziendali, fino al rispetto delle intese sottoscritte”.
Ad annunciarlo unitariamente Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Autoferro a seguito della situazione creatasi per il rinnovo del ccnl Autoferrotranvieri Internavigatori (Mobilità Tpl), sottolineando che “riteniamo inaccettabile quanto sta accadendo in queste ore, in quanto lesivo della dignità e della professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori del settore”.
“Prima – spiegano le organizzazioni sindacali – è stato rinviato a data da destinarsi l’incontro in programma al Ministero dei Trasporti convocato per formalizzare la garanzia di integrale copertura economica che le associazioni datoriali hanno posto come condizione per il rinnovo del ccnl. Inoltre a seguito della nostra formale richiesta di procedere al pagamento dell’una tantum a febbraio non è seguita alcuna risposta ufficiale da parte delle associazioni datoriali che palesa la volontà di non procedere a quanto pattuito nell’intesa per il rinnovo del ccnl che per noi ha piena validità”. “Se la situazione non si risolverà nelle prossime ore – avvertono -, il rischio che si corre è quello di riaprire un conflitto in concomitanza di eventi di portata internazionale, generato da dinamiche politiche lontane dai reali bisogni della cittadinanza, delle lavoratrici e dei lavoratori. Anche per queste ragioni abbiamo scritto alle istituzioni per denunciare questa situazione e sollecitare un intervento.

IL PD: DISATTESE TUTTE LE PROMESSE DEL GOVERNO 

Sulla vicenda è intervenuto anche il Pd con una nota congiunta dei deputati dem Andrea Casu, Anthony Barbagallo, Valentina Ghio, Ouidad Bakkali e Roberto Morassut che dichiara: “a distanza di oltre due mesi dall’annuncio dell’accordo sottoscritto per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri intergovernatori tutte le promesse del Governo sono state disattese. Il ministro Salvini si occupa di tutto tranne che di rispettare gli impegni presi con i sindacati e le imprese del TPL e a pagarne il prezzo sono lavoratori e i cittadini”.
“In ogni sede politica e parlamentare – continuano i membri Pd della Commissione Trasporti – continueremo a chiedere al Governo guidato da Giorgia Meloni di interrompere questo indegno balletto sulla pelle di oltre 100.000 lavoratori ogni giorno in prima linea per garantire il diritto alla mobilità di tutti noi e potenziare immediatamente il fondo nazionale TPL delle risorse necessarie”. “Se la maggioranza avesse votato i nostri emendamenti alla manovra di Bilancio potenziando in maniera strutturale il fondo TPL il nuovo contratto sarebbe già stato perfezionato”, concludono i parlamentari Pd.