Gimbe: “Servono lockdown localizzati”. Milano sorvegliata speciale, lunedì si decide anche il futuro del resto della Lombardia

“C’è ancora tempo per evitare il lockdown generalizzato, pero’ se aspettiamo di avere 40 mila contagi al giorno, arriveremo a 500 morti al giorno”. È l’appello che Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ha lanciato dai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus. “Se noi vogliamo prevenire dei numeri tra due settimane dobbiamo intervenire oggi. Occorrerebbero chiusure locali. Già dai primi di settembre sosteniamo che bisogna agire con chiusure localizzate anche drastiche a livello di singoli comuni e province”, ha spiegato Cartabellotta.
Milano a tal proposito viene sempre più indicata dagli scienziati come la provincia in cui bisognerebbe intervenire al più presto con un lockdown localizzato.
I casi di contagi da Covid a Milano città si sono decuplicati da inizio a ottobre. Il 1° ottobre erano circa 110, da venerdì 23 ottobre sono stati quasi sempre sopra i mille.
Nella città metropolitana il 1° ottobre c’erano 58 contagi giornalieri, ieri 718.
“In attesa dei dati di oggi, ho aggiornato assessori e sottosegretari su quella che è l’evoluzione della curva epidemiologica nelle singole province della Lombardia — ha detto stamani il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, al termine della riunione di Giunta – Ho fatto loro presente che è necessario attendere ancora qualche giorno per capire se le restrizioni previste dal Dpcm, sommate a quelle che riguardano specificatamente la nostra regione, si sono rivelate utili per il contenimento del virus”.
“Un principio — ha aggiunto Fontana — che vale anche per una condivisione della situazione con l’Anci e con i sindaci dei capoluoghi di Provincia ai quali ho dato appuntamento per lunedì. Con loro faremo il punto della situazione sulla base di un ‘pacchetto’ di dati che, secondo quanto ci dicono i nostri esperti, può essere un indicatore ‘credibile’ per capire come evolve il quadro sanitario ed epidemiologico”.

 

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