Giornata della Memoria, “Educare i giovani per non ripetere gli errori del passato”

MANTOVA – Celebrata oggi, con un giorno d’anticipo, a Mantova, al Conservatorio Campiani, la Giornata della Memoria, istituita nel 2005, nel giorno esatto in cui nel 1945 avvenne la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz per opera dell’Armata Rossa, che pose fine all’Olocausto degli ebrei. Una giornata quella odierna che ha visto la partecipazione attiva di molti giovani, studenti. E tanti altri saranno coinvolti in questi giorni in altre parti del territorio virgiliano e non solo ovviamente. Come accade ogni anno, è principalmente alle giovani generazioni che va la testimonianza di quello che è accaduto negli anni bui della Seconda Guerra Mondiale a milioni di persone in Europa, in Italia, tra cui anche a decine di magliaia di mantovani.

Nel corso della mattinata, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose, si sono susseguiti una serie di momenti che hanno toccato l’animo dei presenti. Il crimine che viene ricordato oggi – ha detto in apertura il presidente del Consiglio Comunale Massimo Allegretti – è un crimine assoluto nella storia contemporanea. Poco meno di un secolo fa nella civilissima Europa, in uno stato che aveva un primato di cultura e scienza, è stato concepito lo sterminio di un’intera popolazione. Nell’Europa occupata dal nazifascismo non c’era futuro per gli ebrei. Questo nella civilissima Europa”.

A seguire le melodie ebraiche di Joseph Joachim suonate da Yulia Kovina (viola) e Andrea Squadrito (pianoforte), che hanno anticipato la poesia “Auschwitz “ di Quasimodo, letta e interpretata dagli studenti del Liceo Belfiore di Mantova e dalle lettere di deportati, narrate dagli studenti del Fermi.

A seguire il discorso del Prefetto di Mantova, Gerlando Iorio, che ha sottolineato il ruolo fondamentale dei giovani, coloro i quali sono chiamati a tramandare la memoria di un passato che non può essere cancellato: “Lo scorso anno – ha detto – ricordavamo che stavamo vivendo uno dei momenti più antisemiti del decennio. Oggi, la nostra partecipazione cozza con tutti gli avvenimenti drammatici degli ultimi mesi. Non avremmo mai pensato di fare i conti con dati statistici ancora più inquietanti. Per gli ebrei nei paesi democratici, il 2023 è stato il periodo più drammatico dalla fine della Seconda guerra mondiale. Intimidazioni, rivendicazioni d’odio che ci stanno facendo rivivere le atrocità del passato. Negli Stati Uniti gli atti di discriminazioni non sono mai stati così alti. Lo stesso in gran parte d’Europa e anche da noi. A subire questi atteggiamenti sono stati i più giovani. Questo non può succedere. I rimedi possono essere tanti, ma da sempre ci arriva dal mondo della cultura: educare le nuove generazioni”.

Lo stesso Prefetto poi ha consegnato le medaglie d’Onore agli insigniti: 28 quelle donate ai parenti: Giuseppe Albano (Borgo Virgilio), Giovanni Bergamaschi, Riccardo Boni, Arturo Formentini, Annibale Gazzotti, Francesco Resconi, Giuseppe Roda, Furio Pigoli (Asola), Orlando Bettati (Viadana), Ugo Bruschetta, Libero Dall’Oglio, Andrea Secco (Mantova), Iginio Caleffi (San Giorgio Bigarello), Giuseppe Castiglione (Volta Mantovana), Selvino Grattini (Suzzara), Guglielmo Namias, Bruna Namias, Alfredo Restelli (Curtatone), Vilelmo Siliprandi (Revere), Libero Bonatti (San Benedetto Po), Giacomo Maghella, Luigi Maghella, Guido Mignocchi, Giuseppe Ottonelli (Castiglione delle Stiviere), Ubaldo Pedrazzoni (Casalromano), Filossene Piva (Ostiglia). Infine medaglia d’onore a un sopravvissuto allo sterminio: il 98enne Giovanni Grazioli di Asola, prigioniero in Germania dal 10 settembre del 1943 al 15 ottobre del 1945.

La seconda parte della giornata è proseguita con la prolusione di Enrico Mottinelli sul tema: “Il cammino della Memoria”, che ripercorso le varie tappe dal 27 gennaio 1945 ad oggi evidenziando l’importanza dei testimoni diretti e ancor di più delle nuove generazioni che hanno il compito di divulgare il ricordo. Infine, le parole del presidente della Provincia Carlo Bottani e del sindaco Mattia Palazzi. “Ci troviamo in un momento cruciale – ha dichiarato il numero uno di Palazzo di Bagno -. La guerra. Parola di cui non volevamo più sentire la pronuncia se non per riferirci al passato. E invece è di prorompente attualità. in guerra non c’è chi ha torto o ragione. Ci sono le vittime, spesso bambini. L’antisemitismo è uno tsunami che si sta riaffacciando, difficile da arginare e temo che continuerà ad esistere. I fatti di questi mesi hanno aumentato la sua potenza. Per questo serve una testimonianza quotidiana. Caro amico e presidente Aldo Norsa a te e ai tuoi fratelli maggiori va la nostra eterna vicinanza. Facciamo conoscere ai giovani la storia, quello che è successo. La memoria non riguarda solo i sopravvissuti, ma è patrimonio di tutti”.

“Stiamo affrontando tempi difficili e complessi – ha dichiarato il sindaco Palazzi – in cui le democrazie vengono minacciate e messe in discussione costantemente. Le disuguaglianze enormi che continuano a tormentare la nostra società sono il tragico combustibile per guerre che insanguinano ogni angolo del globo. Il nostro compito è dunque quello di ricordare a tutti i cittadini, in special modo alle nuove generazioni, gli insegnamenti della storia. Quella vicina e quella lontana. Suscitando il giusto sdegno per gli eccidi a noi ben noti, costruendo difese intellettuali e morali”.

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