MANTOVA – “Giù le mani dalla clausola sociale negli appalti di servizi”. Questo lo slogan che accompagnerà il presidio organizzato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Uil Trasporti lunedì 11 aprile in piazza Martiri di Belfiore, a partire dalle ore 10.
Al centro della protesta, spiegano i Sindacati, una norma inserita nel Testo della Legge Delega definita “negativa e pericolosa che va cambiata, perché vanifica l’effetto di tutto quanto fatto, per questo va superata”. La norma in oggetto prevede la facoltà di inserire le clausole sociali nei bandi di gara, quando il Codice dei Contratti (art. 50) vigente ne prevede l’obbligo. Secondo le Organizzazioni Sindacali, l’applicazione di questa modifica, se confermata, “mette in discussione la tutela occupazionale negli appalti di servizi costituendo un incomprensibile passo indietro di sei anni, che avrà ricadute pesantissime per il milione di lavoratrici e lavoratori che operano negli appalti di servizi al alta intensità di manodopera, lavoratori ‘deboli’, per la maggioranza donne, con part time spesso involontario e a poche ore settimanali”.
I Sindacati, quindi, rivolgono una richiesta ben precisa: “La nostra richiesta – dichiarano – è che la Camera ci ascolti e ripristini l’obbligo dell’inserimento delle clausole sociali nei bandi, solo così si può impedire che ogni cambio di appalto si trasformi in perdita di posti di lavoro e di reddito per centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori occupati in servizi essenziali di pubblica utilità per il settore sanitario, per le scuole e più in generale per la collettività”.