GOITO – Export, dazi, incertezza del futuro, ma anche nuove strategie di mercato. Di questo si è parlato durante il convegno Scaglie di Economia, organizzato nell’ambito della Fiera del Grana Padano dei Prati Stabili che si è tenuto questa mattina nella sala affollatissima della San Pietro Academy.
“La fiera è sempre stata il momento per dare il punto sul settore – spiega Diego Remelli, presidente di Goito Get Up, l’associazione che organizza la manifestazione – parliamo della Dop più venduta al mondo che ha venduto 5 milioni di forme per una filiera che vale 3 miliari di euro”.
“Il 52% del Grana Padano va all’estero – commenta Stefano Berni, direttore Consorzio Tutela Grana Padano – abbiamo numeri molto buoni per quest’anno, con un+3% soffriamo un po in Italia per l’aumento dei prezzi, ma compensiamo con le esportazioni. Siamo in equilibrio e fiduciosi per il futuro”.
Nonostante i numeri positivi le elezioni americane e l’incertezza di dazi con America e Cina, preoccupa il settore.
“Bisogna cambiare strategia – suggerisce il professore di strategia e marketing Giuliano Noci – che l’agroalimentare italiano sia ricercato lo si sa, vanno bene Cina e Stati Uniti ma ci sono molti altri stati interessati, ci vuole una nuova strategia che crei delle piattaforme unitarie che investano in marketing”. E sulla questione delle imitazioni? “Se ci imitano è perchè non siamo arrivati su quel mercato, quindi dobbiamo farci un esame di coscienza e raggiungerlo noi con i nostri prodotti, le imitazioni si infilano negli spazi lasciti liberi”.
L’incertezza del futuro c’è ed è difficile dare risposte, quello che è certo è che non ci si trova davanti ad un crisi, da cui poi si esce rafforzati, ma ad una vera e propria rivoluzione “Intenet, gli smartphone, la legge del logaritmo, è questa la rivoluzione – spiega Sebastiano Barisoni, vide direttore di Radio 24 – nel passato il produttore sapeva di più del consumatore, ora con un click il consumatore ha tutte le informazione che vuole e può fare i confronti tra i diversi prodotti e servizi, e questa sfida non si può vincere con le strategie del passato, ma puntando su l’unica cosa che i logaritmi non hanno, il valore umano, ecco la differenza, i rapporti umani che si intrattengono con i propri consumatori”.