Con il 30 settembre si sono concluse le visite gratuite sul territorio organizzate dal GAL Oglio Po nell’ambito del progetto Destinazioni Rurali. 65 eventi da maggio a settembre 2022 suddivisi in 12 uscite con scolaresche, 13 appuntamenti per famiglie e 40 visite per adulti che hanno toccato tutti i 31 Comuni soci del GAL. Un insieme di eventi risultati particolarmente graditi complice probabilmente anche la lunga chiusura dovuta alla pandemia e una ritrovata curiosità per i luoghi più vicini e poco conosciuti.
Tante persone, soddisfatte dal primo incontro, hanno aderito a più eventi e non sono mancati ospiti giunti anche dalle province e regioni limitrofe. I primi appuntamenti hanno riguardato le scolaresche: nel mese di maggio dodici classi hanno visitato
le bellezze dell’Oglio Po. La presenza di musei e architetture dedicati ai “mestieri” ha permesso di coinvolgere non solo bambini in età scolare con attività di scoperta e laboratorio, ma anche istituti superiori interessati all’agricoltura e alla tecnologia.
In giugno hanno preso il via le visite di gruppo organizzate attorno a quattro temi principali: storicomuseale, green e naturalistico, incontri con le imprese del territorio, proposte artistico-religiose. Dopo un cauto inizio, a luglio le attività si sono popolate anche grazie all’attiva partecipazione e alla condivisione di Comuni e parrocchie. Si sono registrate circa 600 persone. “Le proposte sono state accolte in maniera variegata”, ha sottolineato Giusy Botti, Direttore del GAL Oglio Po, che ha curato gli eventi. “Siamo andati da appuntamenti con 3-4 partecipanti ai 77 accorsi ad una serata in una parrocchiale. Dopo un avvio lento dovuto anche ad una forma inedita e inusuale della proposta, le visite hanno avuto un alto indice di gradimento in quanto assolutamente innovative, realizzate con persone qualificate che hanno toccato argomenti e luoghi poco conosciuti oppure, se
noti, con un taglio decisamente nuovo.”
È il caso di Sabbioneta, la cui visita è stata costruita sulla persona di Vespasiano Gonzaga. Il Pastificio Iris Bio ha invece aperto per la prima volta in assoluto ai gruppi turistici organizzati: una novità che è stata molto gradita sia dall’azienda, che dai visitatori. Il cibo e le degustazioni sono state co-protagoniste di diversi incontri, come nel caso di Pomponesco con la Panetteria Il Cesto, unico panificatore di tutto l’Oglio Po che ha riscoperto e propone l’antico Luadèl. Anche i biscotti isolini di Isola Dovarese, gustati tra i racconti del Palio, sono stati molto apprezzati, così come “i formaggi dell’Ostetrica” proposti presso l’Az. Agricola Ambrogio Stefania di Pessina Cremonese assaggiati dopo una passeggiata lungo l’Oglio
con partenza da Ostiano. Tra sacro e profano a Spineda si è passati dalle pregevoli opere conservate nella Chiesa di San Salvatore, al lambrusco delle Cantine Caleffi, ottenuto con antichi metodi contadini.
Proprio le serate passate nelle chiese e negli oratori tra le storie dei Santi e gli approfondimenti sulle opere d’arte in esse custodite hanno trovato un larghissimo gradimento, come accaduto per esempio a Gazzuolo, con la Chiesa di Santa Maria Nascente e l’oratorio di San Pietro a Belforte. Le visite serali sono state spesso occasioni per inaspettati “terzo tempo” ospitati da parrocchie e Comuni a base di angurie e chiacchiere che ricordavano tanto i vecchi filòs delle cascine. Non sono mancate le visite ai musei del territorio, per esempio a Castellucchio con il suo Museo delle Armi o a Piadena Drizzona presso il Museo Archeologico.
“Il successo innegabile delle visite guidate sul territorio, così come la soddisfazione degli operatori turistici e, soprattutto, la sorpresa dei giornalisti nei tour di settembre, la dice lunga sulle potenzialità di un territorio che non solo con i paesaggi, i borghi, i sapori, ma soprattutto con le persone, con i volti dei ristoratori, degli operatori, degli imprenditori e degli artigiani riesce a trasmettere una sensazione di “ben stare” che si avverte giungendo sul territorio – commenta il Presidente del GAL Domenico Maschi. Per la prima volta il territorio è stato offerto come una destinazione: l’area è stata riletta e proposta
unendo le risorse pubbliche e i servizi forniti dai privati, in modo sinergico. Siamo all’inizio, ma continuiamo a lavorare anche con la collaborazione di tutta la filiera: Comuni, Parco regionale Oglio Sud, musei, attività enogastronomiche, associazioni, parrocchie e aziende”