Green pass, Confcommercio: “Sì alla vaccinazione no a discriminazione tra le imprese”

MANTOVA – Se le nuove, ipotetiche, regole sull’utilizzo del green pass dovessero diventare legge, 26 milioni di italiani (17 se bastasse una sola dose) potranno andare in vacanza, sui mezzi pubblici, al supermercato, persino in ufficio e in fabbrica ma non entrare in un bar o un ristorante.

“Siamo di fronte all’ennesimo paradosso – afferma Giampietro Ferri, presidente di Fipe-Confcommercio Mantova – chiunque potrà cenare nei ristoranti dei villaggi, degli alberghi, dei campeggi mentre in tutti gli altri servirà il green pass. Una discriminazione inaccettabile che graverebbe sui pubblici esercizi, attività che hanno già pagato un prezzo altissimo a causa delle misure di contrasto della pandemia. Se davvero si ritiene che la campagna vaccinale abbia bisogno di un’ulteriore spinta, si estenda l’obbligatorietà della vaccinazione, doppia o singola dose, per accedere ad ogni tipo di servizio. Perché se serve l’ennesimo sacrificio, questo va condiviso da tutti.”

Inoltre c’è qualcosa che non convince. La campagna vaccinale va avanti spedita se è vero che negli ultimi 3 giorni hanno completato il ciclo vaccinale 1,7 milioni di persone, di cui 800mila under 40. Ci sono già oltre 27 milioni di persone che hanno completato il ciclo vaccinale e poco meno di 9 milioni sono ancora in attesa della seconda dose anche perché i tempi sono stati addirittura allungati. In totale, quindi, 36 milioni di italiani (68%) sono già stati vaccinati o in attesa di completare il ciclo: l’immunità di gregge pari al 70% della popolazione over 12 anni è davvero a portata di mano.

L’obiettivo del green pass è quello di incentivare le persone ancora non vaccinate (17 milioni, il 32% della popolazione over 12 anni) a farlo partendo dal presupposto che l’impedimento ad usufruire di alcuni servizi funzioni da ‘spinta gentile’ verso coloro che non sono vaccinati.

“Da sempre sosteniamo l’importanza dei vaccini – prosegue Ferri – ma facciamo fatica a credere che in Italia ci siano 17 milioni di no vax. Più semplicemente la campagna vaccinale prosegue secondo dei tempi tecnici che dipendono dai protocolli sanitari e dalla logistica mentre almeno oggi il problema della disponibilità dei vaccini sembra superato. I non vaccinati non sono dunque no vax ma per lo più giovani che hanno già chiaramente espresso la volontà di vaccinarsi e sono in attesa di farlo. Siamo dinanzi ad una doppia discriminazione: quella delle persone non ancora vaccinate a cui sarebbe impedito l’accesso a bar e ristoranti e quella nei riguardi di bar e ristoranti perché sarebbero tra le poche attività nelle quali si potrà entrare con il green pass.”