Green pass falsi in rete, denunciato anche un giovane mantovano: ne aveva comprati 3 per 1500 euro

C’è anche Mantova nell’operazione contro i Green pass falsi che ha fatto scattare questa mattina un maxi blitz in tutta Italia. Un’operazione partita dalle indagini della Polizia di Termini Imerese contro un’organizzazione criminale specializzata nel commercio in rete di false certificazioni in grado di superare i normali controlli di verifica.
Occorrevano circa 300 euro in media per un falso Green Pass acquistato in rete, con possibilità di “sconti famiglia” per coloro che acquistavano più certificati. Sono 25 al momento gli indagati in possesso della falsa certificazione. Alcuni di loro sono stati anche individuati sul posto di lavoro, tra cui due gestori di un panificio, un ristoratore, un dipendente comunale, un appartenente alle forze dell’ordine. Tra gli indagati anche minori a cui i genitori avevano acquistato la falsa certificazione per non sottoporli al vaccino.
E anche un mantovano. Si tratta di un 29enne dell’Asolano, a capo di una piccola impresa, che ha acquistato su Telegram tre green pass falsi, uno per sè e gli altri due per la madre e la sorella, al prezzo di 500 euro l’uno.
La Polizia Postale di Mantova lo ha individuato, denunciato e multato anche perchè si trovava in un ambiente di lavoro dove serve la certificazione e quindi avendola lui falsa e era come se non lo avesse.

Gli investigatori, al termine di complesse indagini informatiche, hanno individuato una struttura criminale che pubblicizzava, attraverso diversi canali Telegram, la vendita di certificazioni verdi Covid 19 a persone senza vaccino. Venti le perquisizioni in ambito nazionale che hanno consentito di sequestrare Green pass cartacei e oltre 30 dispositivi informatici all’interno dei quali i certificati erano conservati in formato digitale.

Finora, i falsi Green Pass sono stati scoperti in 15 province italiane: Roma, Cremona, Aosta, Cosenza, Lucca, Caltanissetta, Agrigento, Palermo, Bologna, Olbia, Bari, Venezia, Treviso, Mantova e Salerno. Le indagini sono ancora in corso e al vaglio degli investigatori di Termini Imerese ci sono adesso anche i dispositivi telefonici che possono consentire di rinvenire altre certificazioni false acquistate per familiari e conoscenti e alcuni conti correnti italiani utilizzati per far transitare i pagamenti per l’acquisto dei falsi Green pass. Con la collaborazione del Ministero della Salute, i falsi green pass individuati saranno disabilitati.