I cinghiali tornano a Bosco Fontana. Mazzali (Fdi) lancia l’allarme peste suina

MANTOVA – Nella riserva naturale di Bosco Fontana sono tornati a fare capolino i cinghiali. Secondo quanto descritto dai carabinieri forestali, sono sei gli esemplari presenti. Un gruppo che arriverebbe dall’esterno della riserva (che dal 2009 non è più delimitata con recinzione). Negli ultimi 10 anni di monitoraggi con fototrappole, infatti, non ne è mai stata segnalata la presenza: non si tratta dunque di esemplari discendenti da quelli presenti nella riserva naturale fino al 2002, reintrodotti negli anni ’70 e poi successivamente catturati dall’amministrazione forestale.

La gestione della presenza della specie nella provincia di Mantova – ricordano i carabinieri forestali -, è effettuata dalla Regione Lombardia, mediante il Servizio Ittico-Venatorio Provinciale, come stabilito dal Progetto Pluriennale (2020 – 2025) di controllo del Cinghiale (Sus scrofa) nel territorio della provincia di Mantova. Il Reparto si rapporta con le competenti strutture Regionali e Provinciali per l’elaborazione di appropriate strategie di coordinamento per la gestione faunistica della specie relativamente al territorio della Riserva Naturale.

Insorge il consigliere di Fdi Barbara Mazzali, che rimarca la pericolosità, non solo per i danni che questa specie selvatica può arrecare al territorio, ma anche per il possibile veicolo di trasmissione delle peste suina, che per il territorio mantovano sarebbe un’ecatombe. La provincia virgiliana conta infatti oltre un milione di capi: se dovesse diffondersi la peste suina, vorrebbe dire chiudere centinaia di allevamenti con la perdita di migliaia di posti di lavoro.

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