MANTOVA – Si terranno martedì 7 gennaio nella chiesa di San Barnaba alle ore 15 i funerali del giornalista e scrittore Renzo Dall’Ara scomparso che si è spento ieri all’ospedale di Cinisello Balsamo (Milano) dopo un breve ricovero.
Tantissime le testimonianze di cordoglio che stanno giungendo in queste ore alla famiglia. Renzo Dall’Ara del resto era un giornalista conosciuto ed apprezzato in tutta Italia.
Lunghissima la sua carriera iniziata nel 1949, a soli 19 anni subito dopo il diploma al Liceo Ginnasio Virgilio. Dall’Ara quell’anno entrò alla Gazzetta di Mantova, di cui è stato una delle penne più importanti per tantissimi anni. Ancora oggi curava la rubrica del sabato “Amarcord”.
Rimase in Gazzetta fino al 1961 (a parte il periodo del militare a Palermo nel 1955 quando lavorò al Giornale del soldato a Palermo) poi iniziò a lavorare per diverse testate nell’area milanese fino a quando nel 1965 iniziò a lavorare per Il Giorno rivestì diversi ruoli tra cui caposervizio delle province.
Rientrò in Gazzetta nel 1981, poi tornò ancora a Milano a metà anni ’80 come free lance e, in questa veste, continuò la sua attività di giornalista fino ad oggi alternandola a quella altrettanto felice di scrittore. Ha dato alla stampe tantissimi libri, di storia, sport, cucina e altro ancora.
Era quello che si dice un giornalista di razza e in questa veste insegnò il mestiere a tanti giornalisti mantovani, amava la sua professione e la faceva amare a chi gli stava accanto, ma era anche un grande gentiluomo dal tratto umano che aveva un grande rispetto di chiunque avesse di fronte. Rispetto sempre trasferito pure nelle sue cronache, corredate dai suoi incredibili appunti di vita, con cui ha descritto Mantova, Milano e l’Italia degli ultimi settant’anni.
