MANTOVA – Gli ecosistemi del fiume Mincio, raccontati attraverso gli scatti di cinque fotografi, sono protagonisti del calendario 2020 del Parco del Mincio, in distribuzione gratuita presso la sede del Parco fino a esaurimento scorte. “35 anni di tutela del capitale naturale” è il leitmotiv della pubblicazione, che celebra il 35° anniversario di istituzione dell’ente attraverso una straordinaria carrellata di immagini scattate dai fotografi Mattia Cordioli, Andrea Camillo, Luciano Sutti, Paolo Bignoni e Marcello Tuminello. La cittadinanza può ritirare gratuitamente il calendario 2020 del Parco del Mincio nei giorni di apertura al pubblico della sede dell’ente (piazza porta Giulia 10, Cittadella) : dal lunedì al venerdì ore 9:30-12:30,mercoledì anche il pomeriggio 15:00-17:00.
Attraverso una stupefacente alchimia di colori e forme, i dodici mesi del 2020 raccontano il Capitale Naturale custodito nei territori del Mincio con una serie di ritratti dedicati a esseri viventi grandi e piccoli – un basettino, uno scoiattolo, una rana, una nidiata di cigni, una coppia di Martin pescatore, una lepre, una coppia di Frosoni – e di primi piani di fiori e ambienti naturali, che insieme rendono unico e prezioso il Parco del Mincio e sono essenziali per gli equilibri del ciclo vitale. Una sintesi di 13 scatti che non è certamente esaustiva della biodiversità che caratterizza l’area protetta ma che ne rappresenta una sintesi basata sulla certezza che in natura ogni elemento, anche quello in apparenza banale, ha un’importanza.
Il calendario del Parco del Mincio viene distribuito in questi giorni nelle scuole dei Comuni che fanno parte dell’area protetta a cura delle Guardie Ecologiche Volontarie. “È una tradizione che accompagna l’anno scolastico” spiega il presidente del Parco del Mincio Maurizio Pellizzer “il messaggio rivolto alle nuove generazioni è quello di imparare a considerare il Capitale Naturale del fiume Mincio come un valore irrinunciabile”. Una sfida che il Parco porta avanti fin dalla sua nascita: “In questi 35 anni – spiega Pellizzer – le tutele messe in campo dal Parco hanno consentito di risparmiare terreni dalla cementificazione, salvaguardare colture agricole di pregio come i prati stabili e i prati aridi, e nutrire la biodiversità con interventi costanti finalizzati a proteggere e valorizzare natura, ambiente e paesaggio”.