TARANTO – E’ stato ucciso, nel centro di addestramento a Taranto, il cane-eroe Bruno, un bloodhound molecolare, che nel corso della sua carriera aveva ritrovato nove persone disperse ed era stato anche premiato dal presidente del Consiglio.
“Un’esca riempita di chiodi – spiega Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli Animali e della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente – ha dato a Bruno una morte orrenda, lunga e dolorosissima, per l’emorragia interna, proprio a lui che aveva salvato tante vite di uomini. Al pensiero di tale sconfinata efferatezza c’è da vergognarsi di appartenere alla razza umana. Probabilmente chi ha compiuto questo gesto nefando non lo ha fatto per cieca crudeltà, ma con uno scopo preciso, perché Bruno aveva contribuito a far sequestrare cani utilizzati nei combattimenti”.
“Chiedo alle forze dell’ordine – prosegue Brambilla – di compiere ogni sforzo perché il responsabile della morte del cane Bruno sia assicurato alla giustizia e ne risponda secondo le nuove norme della legge Brambilla, che prevede per chi uccide un animale adoperando sevizie o prolungandone volutamente le sofferenze fino a 4 anni di carcere e 60mila euro di multa”. Ha concluso.
La deputata annuncia anche la presentazione di una denuncia formale per la costituzione di parte civile se, come auspicabile, vi sarà un processo.
“Una notizia che stringe il cuore. Un atto vile, codardo, inaccettabile. Grazie per tutto ciò che hai fatto, Bruno” scrive la Premier Meloni sui suoi canali social.