Il meteo mette in crisi le angurie: frutti danneggiati all’80% e qualità non  eccelsa

MANTOVA – La provincia di Mantova, regina lombarda e al secondo posto in Italia per la produzione di angurie, fa i conti con l’andamento climatico e con la mancanza di prodotto, aspetti che, finora, stanno condizionando l’annata. “Ci sono sicuramente ripercussioni negative sulla produzione dovute all’andamento climatico—spiega Vittorio Bassi Andreasi, della zona di Sermide, con oltre 300 ettari e più di 40.000 quintali di prodotto raccolto ogni anno—in primis per quanto riguarda la resa ad ettaro. In secondo luogo pagheremo la qualità, che sicuramente non è eccelsa. In molti casi abbiamo a che fare con frutti con il cuore cavo interno, letteralmente spaccati per la troppa acqua. Personalmente ho percentuali di frutti danneggiati che arrivano anche all’80%”.
A livello di prezzo “i mercati stanno tenendo abbastanza bene – aggiunge Bassi Andreasi – un’anguria di qualità, ad oggi, con una pezzatura dai 10 kg in su, nei mercati ortofrutticoli viene pagato tra i 70 e i 90 centesimi lordi al chilo, in linea con lo scorso anno. Il problema vero è che manca prodotto”. Fa strano dirlo in una provincia che è ai vertici nazionali per quanto riguarda i cocomeri. Nel 2023 infatti (dati AgriIstat) sono stati 1.155 gli ettari coltivati, un’estensione seconda solo a quella di Taranto (3.500 ettari) e superiore a quella di Latina (1.105 ettari). La produzione complessiva lo scorso anno ammontava a oltre 605.000 quintali, in ogni caso circa 100.000 quintali in meno rispetto al 2022, ancora una volta per motivi legati all’andamento climatico.