Il commercio riparte: “Importante ritrovare i nostri clienti”. E si strizza l’occhio anche al web

MANTOVA – Lombardia in zona arancione significa anche riapertura dei negozi. Un momento che i commercianti attendevano con ansia, vista la coincidenza del weekend del “Black Friday”: almeno domani, domenica, quando entreranno in vigore le nuove norme, sarà possibile sfruttare questa occasione per far ripartire gli incassi “in presenza”.

GOLA (CONFCOMMERCIO): “FINALMENTE SI RIAPRE, CI DIANO LA POSSIBILITÀ DI FARE IL NOSTRO LAVORO. TROPPO PENALIZZATI, POCA COSA GLI AIUTI STATALI”

“Purtroppo per i nostri associati dei pubblici esercizi, bar e ristoranti, non cambia niente – dice Stefano Gola di Confcommercio – e a loro va il nostro pensiero, sperando che presto possano riaprire anche loro. Per i negozi, che invece potranno riaprire, c’è un sospiro di sollievo, ma le prospettive sono nebulose, perché il terrorismo psicologico fatto è notevole. Resta il fatto che da comune a comune non ci si possa spostare se non con autocertificazione motivando la necessità: ma dunque chi stabilisce la necessità? Io vendo articoli da regalo e gioielli di un marchio noto con esclusiva provinciale, spero nell’elasticità di chi deve controllare: se mi viene data la possibilità di aprire, deve esserci anche quella di poter vendere. E non solo ai clienti residenti nel comune di Mantova. Abbiamo seguito le regole, ma nonostante questo ci è toccato patire le conseguenze del fatto di essere una provincia lombarda, ci hanno chiusi per un mese nonostante numeri molto meno gravi rispetto ad altre province in questa regione. Mi auguro che da ora a Natale ci sia la possibilità di tornare a vendere. I ristori dello stato? Con quelli non si vive. E vedo male anche il prossimo futuro, quando verrà tolto il divieto di licenziamento”.

MOLLARD: “RITROVEREMO I NOSTRI CLIENTI, CHE CI HANNO ASPETTATO CON FIDUCIA. FESTE IN TONO MINORE, RIPRESA DEBOLE. ONLINE? È IL FUTURO, BISOGNA METTERSI AL PASSO”

La zona arancio ci dà respiro – dice Annick Mollard, una delle figure storiche del commercio mantovano, nel settore scarpe e borse -, potremo sfruttare il Black Friday. Questo lockdown, che è il secondo, ci ha penalizzato oltremisura, perché in azienda è rimasta parecchia merce, visto che dall’inizio della nuova stagione, quella invernale, abbiamo potuto vendere soltanto nell’arco di un mese e mezzo. Il Black Friday in extremis ci permette di fare qualcosa di più e di “respirare”, ma avremmo avuto bisogno di un periodo di apertura ulteriore per poter contenere i danni. Adesso si riparte: tanta gente che vive o lavora a Mantova approfitterà di questi momenti per tornare a fare acquisti e noi dovremo essere li ad accontentarli. Quest’anno poi, visti gli annunci del Governo, le feste saranno vissute in tono minore, dunque ci aspettiamo una ripartenza debole degli acquisti per quanto riguarda le calzature che di solito si indossano alle feste o nelle occasioni di svago. Accoglieremo a braccia aperte i nostri clienti, in tanti in queste settimane ci hanno aspettato. Finalmente potranno ritrovarci e noi saremo lì a soddisfare le loro esigenze”. Mollard apre anche un altro tema, quello dell’online: “I commercianti dei negozi fisici hanno imparato in questa situazione che una testa di ponte sul web ormai è necessaria e può incrementare considerevolmente il giro di affari. Nel futuro costituirà una fetta importante degli incassi, bisogna mettersi al passo coi tempi”.

TURRA (BP FACTORY): “SPESA MEDIA IN DISCESA, MA LA CLIENTELA AVRÀ VOGLIA DI RITROVARE LA SOCIALITÀ. NEGOZIO FISICO ANCORA FONDAMENTALE PER MOLTI”

“Nonostante l’annuncio last minute – dice Natascia Turra di BP Factory, negozio di abbigliamento in centro città -, ci aspettiamo che la gente sfrutti questa coda del Black Friday per soddisfare la propria voglia di shopping. Noi ormai vendiamo anche con le modalità telematiche e tramite whatsapp, ma nel nostro settore, quello dell’abbigliamento, il fattore fisico è ancora molto importante. Provarsi un vestito, vedere come calzano le scarpe: una larghissima fetta dei clienti ha l’esigenza di vedere addosso un capo prima di decidere se acquistare. Con le giuste accortezze per la sicurezza, che abbiamo sempre scrupolosamente seguito, la gente potrà uscire e ritrovare, almeno in parte, quella socialità che anche un acquisto in negozio può darti“. “Siamo tra i settori più penalizzati – spiega Turra – e tra quelli che risentono maggiormente della stagionalità. Stare chiusi un mese è stato pesante e anche la situazione economica non ci lascia tranquilli. Mi aspetto infatti che la spesa media a scontrino possa scendere: alcuni temono per il loro futuro lavorativo e saranno meno incentivati a spendere. D’altro canto, in molti vorranno fare acquisti anche per riprendere una sorta di normalità e tornare a uscire. Non sarà sicuramente un anno buono per noi, ma ci auguriamo che il mese di dicembre possa aiutare a contenere le perdite“.