MANTOVA – Dopo settimane di lotta con tutte le forze contro le complicazioni del Covid, si è spento oggi Roberto Moneta, 63 anni, istituzione del bodybuilding mantovano, istruttore ed ex atleta di questa disciplina negli anni ’80 e ’90. Personaggio notissimo nell’ambiente, Moneta aveva gestito palestre per 40 anni, prima in via Isabella d’Este e poi, nel nuovo millennio, dal 2005, la 10-22 di piazza Anconetta. Moneta si era battuto in questi mesi per una riapertura in sicurezza delle palestre, facendo rete con i colleghi mantovani: ad ottobre era stato tra i partecipanti di una manifestazione in piazza Sordello organizzata allo scopo. Nonostante la lunga chiusura per la pandemia, aveva tenuto duro, approfittando dei mesi di stop forzato per rinnovare la sua attività, dando battaglia nel frattempo, con diversi colleghi, per ottenere i giusti ristori da parte del governo. Un destino beffardo e crudele l’ha portato via proprio nella settimana delle riaperture: intubato da aprile scorso, Roberto ha lottato a lungo per sconfiggere la malattia, ma ulteriori complicazioni non gli hanno dato scampo. Vasto cordoglio tra i numerosi frequentatori della palestra e nel mondo del bodybuilding mantovano, già dalla mattinata. In tantissimi hanno espresso le loro condoglianze per la morte del “Roby” sui social network. Moneta lascia la moglie Stefania Sissa, le figlie Elisa, Nicole e Alessia e i due adorati nipotini. Le esequie avranno luogo giovedì alle 16.30 nella chiesa di Santo Spirito. La camera ardente è stata invece allestita presso la casa funeraria Maffioli.
ALLEGRO, DIVERTENTE, DALL’IRONIA FULMINANTE: SAPEVA FARSI VOLERE BENE DA TUTTI
Di Roberto Moneta, a chi lo conosceva e ha frequentato la sua palestra, mancherà l’ironia fulminante: un uomo sempre pronto alla battuta (alcune davvero proverbiali), che sapeva farsi volere bene da tutti. Aveva dedicato la vita al proprio sport, prima gareggiando e poi gestendo palestre e preparazioni degli atleti, mettendo in pratica esperienze e studi su alimentazione, allenamento e anatomia. Aveva trasmesso a generazioni di mantovani la passione per fitness e body building. Ma “il Roby” era conosciuto anche nel resto d’Italia: alcuni cicli di allenamento sono diventati famosi e ripresi in preparazioni di alto livello. Roberto sapeva anche come “prendere” i neofiti, dando loro preziosi consigli e motivandoli con i giusti modi. Nella sua vita tante passioni: la musica (si dilettava a suonare la chitarra), le moto (possedeva una MV Agusta e un’Harley Davidson) e le auto sportive.
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