OGLIO PO – Si è riunito ieri sera il Gal Oglio Po: tanti i temi affrontanti, a partire dalla nuova programmazione PSL 2023-2027. “Siamo reduci di una straordinaria impresa di concertazione dal basso che ha portato ad un grande risultato per il territorio, dobbiamo continuare a lavorare per le prossime candidature al Piano di Sviluppo Locale. Sono fondi che dobbiamo cercare di portare a casa, anche se, purtroppo, la decisione di Regione Lombardia porterà ad un alto livello di competizione tra Gruppi di Azione Locale esistenti e
nuovi territori candidabili”, ha spiegato il presidente del Gal Oglio Po Domenico Maschi anticipando il fatto che, per la prossima programmazione dei fondi Laeder, Regione Lombardia finanzierà al massimo 14 Gal sui 16 territori che hanno l’opportunità di candidarsi.
“Grazie alla fitta concertazione con enti e imprese – ha proseguito il direttore del Gal Oglio Po Giuseppina Botti – siamo riusciti a portare sul territorio contributi per 6,2 milioni di euro, che, se si considerano anche le quote non coperte dai fondi regionali, significa che nell’Oglio Po sono stati mossi investimenti per circa 9,3 milioni di euro. La misura che è stata maggiormente richiesta da Comuni ed Enti è quella destinata ai servizi essenziali per la popolazione a cui sono andati più di 2,6 milioni di euro. Al secondo posto troviamo lo sviluppo di infrastrutture ciclabili e cicloturistiche con 1,7 milioni di euro, mentre al terzo posto, con circa un milione di euro, si posizionano gli aiuti per il mondo agricolo. Per il futuro dovremo quindi tenere conto di queste
priorità concrete emerse nel corso degli anni”, conclude Botti.
Il Direttore ha poi spiegato le novità contenute nel nuovo Piano di Sviluppo Locale 2023-2027 per il quale Regione Lombardia raccoglierà le candidature entro il prossimo 30 marzo e metterà a disposizione complessivamente 56 milioni. In particolare, rispetto al periodo precedente, si potranno scegliere solo 2 ambiti di intervento territoriale tra 6 proposte: servizi ecosistemici, biodiversità, risorse naturali e paesaggio; sistemi locali del cibo, distretti, filiere agricole e agroalimentari; servizi, beni, spazi collettivi e inclusivi; comunità energetiche, bio-economiche e ad economia circolare; sistemi di offerta
socioculturali e turistico-ricreativi locali; sistemi produttivi locali artigianali e manifatturieri.