L’Unione Europea fa un altro passo verso l’abbassamento della protezione del lupo, uno dei pochi grandi carnivori ancora presenti nelle foreste del Vecchio Continente. Il Consiglio, i rappresentanti degli Stati membri riuniti nel Coreper hanno approvato il mandato del Consiglio sulla modifica dello status di protezione del lupo, allineando la legislazione dell’Ue alla Convenzione di Berna aggiornata. Il mandato comprende una modifica mirata della direttiva Habitat, la legge dell’Ue che attua la Convenzione di Berna, per riflettere il livello di protezione rivisto del lupo da “strettamente protetto” a “protetto”.
L’obiettivo, secondo il Consiglio Ue, è fornire una maggiore flessibilità nella gestione delle popolazioni di lupi nei Paesi dell’Ue, per “migliorare la coesistenza” con l’uomo e ridurre al minimo l’impatto della crescente popolazione della specie, comprese le “sfide socioeconomiche”, cioè i problemi degli allevatori, che vengono sussidiati dai contribuenti, nella convivenza con i lupi, particolarmente sentiti nelle zone dove questa specie è tornata di recente (nell’Italia Centrale i lupi ci sono sempre stati e gli allevatori si sono adattati a conviverci).
Gli Stati membri possono comunque adottare livelli di protezione più severi, se vogliono. L’abbassamento della tutela del lupo venne proposta dalla Commissione, che ha l’iniziativa legislativa nell’Ue, nell’ambito della risposta del Ppe alle proteste dei contadini per la Pac riformata. Anche se il lupo non sarà più una specie strettamente protetta, ricorda il Consiglio, gli Stati membri dovranno comunque garantire al lupo uno “stato di conservazione favorevole” e applicare misure di monitoraggio, che possono portare a “divieti temporanei o locali di caccia”.
“Con questo voto – commenta Confagricoltura Mantova – la plenaria di Strasburgo ha chiuso un iter durato più di due anni, durante il quale la nostra organizzazione ha continuamente lavorato con i parlamentari portando alla loro attenzione la questione dell’espansione incontrollata dei predatori, in particolare in montagna, e della necessità di prendere una ferma posizione a riguardo”.
Confagricoltura, in particolare, si era fatta portavoce delle forti preoccupazioni delle imprese agricole per i sempre più frequenti attacchi dei lupi alle greggi e agli allevamenti, con conseguenti ingenti danni economici alle aziende e pericolo per le comunità.
“Il nuovo quadro normativo – conclude Confagricoltura – permetterà di adottare misure di gestione più flessibili per affrontare le crescenti popolazioni di lupi, soprattutto laddove sono in peri-colo la sicurezza dei cittadini o ci sono conflitti con il settore”.