Il maltempo colpisce soia e mais. Danni a strutture agricole. Carra: “Il sostegno della Regione non manca”

Paolo Carra, presidente del Consorzio Virgilio

MANTOVA – Le “super-celle” temporalesche si abbattono nuovamente sulla Lombardia e sull’Alto mantovano, provocando danni ingenti. Non c’è tregua per l’agricoltura mantovana, commenta Coldiretti Mantova, già gravata da un bilancio dei danni che – fino agli episodi della scorsa notte e che sono ancora in fase di valutazione da parte dei tecnici e dei funzionari del sindacato guidato da Paolo Carra – supera i 50 milioni di euro fra danni diretti e indiretti.

E sono stati ben due rovesci temporaleschi caratterizzati da grandine e vento forte, ieri sera intorno alle 22:30 e questa mattina verso le 5, che hanno colpito l’Alto Mantovano. Due violente grandinate, in particolare quella alle prime luci dell’alba, che hanno distrutto tetti di case, stalle, coperture, attrezzature e colture in campo, dal mais alla soia, fino ai vigneti e agli alberi da frutto.

A farne le spese, soprattutto, la zona di Monzambano, Solferino, Medole, Cavriana, Ponti sul Mincio, le Colline Moreniche verso il Garda. “Qui è un macello, c’è tutto distrutto, sono senza corrente da ieri sera”, taglia corto Giuseppe Groppelli, presidente di Terranostra Mantova con un agriturismo a Castellare Lagusello, uno dei borghi più belli d’Italia.

Claudio Gandini, allevatore di vacche da latte e presidente di Coldiretti a Monzambano, fa i conti con i danni che “una grandine asciutta, con chicchi grandi come una pallina da tennis”, ha arrecato a stalle e strutture per il ricovero di fieno e attrezzature.

Nelle medesime condizioni anche Aldo Bignotti, produttore di latte di Cavriana e presidente del Consorzio di Bonifica Garda Chiese. “Fino alla settimana scorsa stavamo tutti commentando l crescita rigogliosa del mais – dice Bignotti – oggi siamo a contare i danni”.

A mettere in allerta Bignotti sono stati i robot di mungitura, prima che si riversasse un bombardamento di grandine. “Chicchi enormi hanno bucato il tetto della stalla, hanno ammaccato le lamiere, ora mi ritrovo con i balloni di fieno e di medica esposti alle intemperie – elenca -. E anche il fotovoltaico è stato bersagliato, tanto che è in briciole. Ma quello che più fa male è l’insicurezza che provocano questi eventi: i pannelli si sostituiscono, il mais distrutto e il fieno inutilizzabile sono invece un colpo be più duro. Mi sento completamente svuotato”.

Camilla Destro, delegata provinciale di Donne Impresa di Coldiretti Mantova, racconta le due ore di black-out elettrico dopo la prima tempesta di ieri sera e traccia una mappa dei danni. “La zona più interna di Ponti sul Mincio ha registrato meno danni – specifica – mentre la zona verso Peschiera è stata maggiormente colpita”. In proiezione, però, preoccupa l’approccio che potrebbero avere i turisti di fronte ai cambiamenti climatici e a fenomeni così violenti.

Corrado Cattani, presidente del Consorzio Vini Mantovani, parla di “una grandinata che ha colpito a macchia di leopardo, con palline da tennis di ghiaccio che, fortunatamente, erano rade, ma dove hanno preso hanno distrutto, in particolare le strutture”.

Il tema che solleva Cattani è legato alla manutenzione del verde. “Dobbiamo come privati fare i conti con troppe limitazioni, soprattutto se operiamo nelle zone dei parchi, e abbiamo le mani legate – afferma -. Così quando si creano queste trombe d’aria o queste violente grandinate, gli alberi crollano e rischiano, come è avvenuto nella notte, di danneggiare i fili elettrici, lasciando al buio intere zone”.

“La situazione è molto difficile – afferma Paolo Carra, presidente di Coldiretti Mantova –. Ci troviamo di fronte a perdite per milioni di euro tra raccolti, capannoni, macchinari e strutture agricole. In questo scenario è molto importante per noi l’attenzione e l’impegno che l’assessore regionale Beduschi sta mostrando fin dai primi momenti, attivandosi in tutte le sedi opportune per ottenere risarcimenti adeguati e in tempi consoni”.

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