ROMA - "Una giornata indimenticabile". Così il sindaco di Mantova Mattia Palazzi ha commentato l'udienza di questa mattina con Papa Francesco a cui ha preso parte insieme a una delegazione dell'Anci con un'ottantina di sindaci, in rappresentanza degli ottomila primi cittadini italiani.
La riflessione del cardinale Menichelli: il sindaco "costruttore di democrazia"
Poco prima delle parole del Papa i partecipanti all’udienza hanno potuto ascoltare una riflessione del cardinale Edoardo Menichelli, vescovo emerito di Ancona, sulla figura del sindaco. “Un presidio stabile di democrazia anche quando le varie istituzioni possono patire sfilacciamenti di identità”, ha definito il porporato ogni primo cittadino, ricordando la sua “relazione particolare” con il popolo da paragonare ad una “paternità dilatata”, capace sempre, nei piccoli come nei grandi comuni, di essere “una sorta di riferimento ‘salvifico’: al padre si ricorre sempre con fiducia”.
“Il sindaco è custode di una porzione di umanità”, ha aggiunto Menichelli, egli deve “custodire il passato e la sua memoria” e “renderlo fruibile senza gelosie e privatismi”. “L’identità di ogni comune deve essere anche capace di respirare una sorta di cittadinanza universale che è resa obbligata non solo dalla globalizzazione in cui siamo immersi ma da quella identità di fraternità che rende (o dovrebbe rendere) l’umanità solidale”, ha aggiunto il cardinale, denunciando l’“ipocrisia diffusa che danneggia la vocazione umana e la propria crescita con la paura dell’altro spesso pensato come un usurpatore”. In quest’ottica, il sindaco dev’essere “educatore e costruttore di democrazia”. Democrazia che “costa” perché “risultato di un impegno di fraternità e di solidarietà” e che, al pari di una persona, “perché sviluppi e cresca essa ha bisogno di cura, di amore, di protezione”.