Il ponte di San Benedetto Po accelera ma il cantiere non chiuderà prima delle primavera 2020

Confartigianato soddisfatta sugli sviluppi per i lavori del ponte di San Benedetto Po

SAN BENEDETTO/BAGNOLO L’accelerata ai lavori del ponte di San Benedetto Po c’è stata ma ciò non basta a far si che le opere terminino entro il 23 dicembre prossimo così come stabilito nella proroga di 145 giorni concessa dalla Provincia alla Toto Costruzioni.
E’ uno dei dati emersi oggi pomeriggio durante l’incontro tra il presidente della Provincia Beniamino Morselli, i tecnici del settore infrastrutture, e i sindaci di San Benedetto Po Roberto Lasagna e di Bagnolo San Vito Roberto Penna.
Un vertice da cui è emerso che il cantiere sta proseguendo abbastanza velocemente, con la realizzazione dell’impalcato, ma che non sarà terminato prima dell’aprile-maggio 2020, circa cinque mesi dopo rispetto al termine del 23 dicembre e dieci mesi più tardi sul cronoprogramma iniziale che fissava al 31 luglio 2019 la chiusura del cantiere.
Le ditte Toto Costruzioni spa-Vezzola spa, dal prossimo gennaio sarebbero dunque “in penale” a meno che gli enti mantovani non decidano di affidare sempre a loro anche la realizzazione del tratto di ponte in golena. Un quesito su cui entro una decina di giorni si esprimeranno tutti i sindaci interessati alla realizzazione del ponte. I primi cittadini vogliono la sistemazione statica del manufatto con un miglioramento sismico o la costruzione di un nuovo ponte antisismico così come reclamato, negli ultimi mesi, da Confindustria e Potere al Popolo?
La Provincia avrebbe pronto in un mese il progetto esecutivo del potenziamento del ponte esistente e le relative risorse, 2,5 milioni di euro. Si partirebbe da zero invece nel caso di un ponte nuovo completamente antisismico. Nella prima ipotesi, visto l’importo delle nuove opere su quelle complessive, i lavori potrebbero essere affidati ancora a Toto Costruzioni che si sarebbe impegnata a consegnare entro maggio sia il ponte in alveo che quello in golena. Con il ponte antisismico i costi salirebbero a circa 10 milioni di euro e i tempi per i lavori sarebbero ben più lunghi.
La Provincia sembrerebbe protendere per il potenziamento del ponte esistente, i sindaci del territorio sono divisi: c’è chi preferisce la prima opzione soprattutto perché esasperato dalla lunga chiusura del manufatto ai mezzi pesanti, e dall’altra c’è invece chi si chiede che senso abbia fare un progetto così importante come quello in atto per avere un ponte antisismico a metà.
Il verdetto dunque a breve, poi ad ottobre la decisione se affidare, soprattutto nel caso del potenziamento, i lavori ancora alla Toto, di certo non la ditta più affidabile sul fronte del rispetto dei tempi.

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