Il questore firma l’ordinanza: si agli spostamenti nel comune limitrofo per la spesa, sport nel territorio di residenza

MANTOVA – Il Questore Paolo Sartori ieri sera ha firmato l‘ordinanza, inviata a tutti i sindaci della provincia e alla forze dell’ordine, con cui dispone i controlli relativamente alle prescrizioni dell’ultimo dpcm anti-Covid a cui è seguito il decreto del ministro della Salute Speranza che ha messo Mantova e la Lombardia nella “zona rossa”.
L’ordinanza conferma quanto spiegatoci ieri dallo stesso Sartori e quindi la necessità che i controlli, pur rigorosi nel rispetto delle normative, siano attivati secondo criteri che portino a informare e a rassicurare la cittadinanza  e non siano quindi solo sanzionatori. Occorre infatti tener conto, a fianco della tutela della salute, anche delle esigenze della vita quotidiana.
Come ad esempio gli spostamenti per andare a fare la spesa. L’ordinanza consente infatti di spostarsi verso i centri della grande distribuzione ubicati in comuni limitrofi a quelli di residenza. Questo innanzitutto proprio per evitare possibili assembramenti. Il caso tipico è quello del capoluogo che ha all’interno dei propri confini solo un ipermercato. Se i cittadini di Mantova si riversassero tutti lì o nei supermercati più piccoli della città vi sarebbe davvero il pericolo di concentrazioni di persone, cosa ben più difficile che accada qualora la gente si distribuisca su più punti vendita anche ubicati nei comuni limitrofi.
Lo stesso dicasi per chi, abitando in un determinato comune, si trova comunque con un supermercato del comune limitrofo più accessibile rispetto a quello ubicato nel proprio territorio di residenza. 
Altri temi che alla gente interessano molto quelli dell‘attività motoria e dell’attività sportiva. In quest’ultimo caso non ci sono limiti purchè si rimanga all’interno del proprio comune rispettando il distanziamento, per l’attività motoria il dpcm prescrive di rimanere “nei pressi della propria abitazione”. In questo caso vale innanzitutto il buon senso: non ci sono più i 200 metri di distanza da casa del primo lockdown ma si lascerebbe intendere che verrà considerata giustificata l’attività effettuata nell’ambito dell’isolato della propria casa.