Il vaccino aggiornato arrivato in farmacia: il numero di dosi dipenderà dalle prenotazioni. Tanti ancora i tamponi

MANTOVA – I vaccini aggiornati contro Omicron 4 e 5 sono disponibili anche in farmacia. Se in un primo momento c’era solo quello per la variante “vecchia” Omicron 1, oggi ci sono gli ultimi arrivati, per cui, chi deciderà di farlo in farmacia potrà scegliere tra i due sieri. La somministrazione partirà dal 15 ottobre secondo le direttive regionali.

Per quanto riguarda il vaccino contro Omicron 1, che in molti rifiutano, le autorità sanitarie nazionali sottolineano che anche quello difende il soggetto dalla malattia grave e quindi dal ricovero ospedaliero. In particolare Aifa ha ribadito che ad oggi non ci sono elementi per esprimere un giudizio preferenziale nei confronti dei diversi vaccini bivalenti disponibili (ceppo originario BA.1 e BA.4-5); infatti, tutti aumentano la protezione contro diverse varianti e anche il vaccino bivalente BA.1 si è mostrato in grado di indurre, nei confronti della variante BA.5, una risposta anticorpale maggiore rispetto a quella del vaccino originario.

In ogni caso l’Istituto superiore di sanità in queste ore nelle schede di aggiornamento epidemiologico e monitoraggio del rischio ha specificato che la variante Omicron in Italia oggi riguarda il 100% dei casi, con una fortissima dominanza della versione BA.5 (92,6%) seguita da BA.4 (5,4%) e BA.2 (2%). Di Omicron1 più nessuna traccia.

Federfarma, Cavarocchi: “Il numero di dosi in farmacia dipenderà dalle prenotazioni”
“Non si sa ancora quante saranno le dosi che arriveranno nelle farmacie mantovane – a spiegare il meccanismo è Marco Cavarocchi, presidente di Federfarma Mantova – le prenotazioni arrivano sul portale della Regione, a quel punto ogni farmacia fa richiesta delle dosi in base alla prenotazioni ricevute e in due giorni i vaccini arrivano”.  Non si sa nemmeno quale tipologia di vaccino arriverà, se Pfizer o Moderna “Anche in questo caso non lo sappiamo, fino ad oggi – continua Cavarocchi – è sempre arrivato solo Pfizer, ma probabilmente sono per questioni logistiche e di disponibilità”. Chiara invece la data di inizio delle somministrazioni: sabato 15 ottobre

Tantissimi ancora in tamponi
Sono ancora tantissime le persone che appena hanno un sintomo, anche lieve, si fanno il tampone, lo fanno a casa e poi vanno a fare il controllo in farmacia per avere la conferma della positività. “C’è anche influenza, o i colpi di freddo – ricorda Cavarocchi – non solo il covid, l’importante è vaccinarsi per tenere le difese immunitarie alte, soprattutto nei fragili e nelle persone anziane. Io spero di avere più richieste di vaccini che di tamponi”.

Cosa sono i vaccini aggiornati
Sono vaccini che forniscono una protezione più ampia contro il COVID-19. Comirnaty Original/Omicron BA.1, Comirnaty Original/Omicron BA.4-5 e Spikevax Bivalent Original/Omicron BA.1, questi i nomi dei nuovi vaccini bivalenti. Sono versioni dei vaccini originali Comirnaty (Pfizer/BioNTech) e Spikevax (Moderna) adattate per stimolare la risposta immunitaria in maniera più efficace anche contro la sottovariante Omicron BA.1 (meglio nota semplicemente come omicron 1, ormai praticamente sparita) e Omicron BA.4-5 (omicron 4 e 5 le varianti più diffuse al momento) oltre al ceppo originale di SARS-CoV-2.

Cosa vuol dire vaccini bivalenti?
Fino ad oggi, i vaccini anti-SARS-CoV-2 che abbiamo usato sono monovalenti. Significa che contengono solo l’mRNA che contiene l’informazione per la proteina spike del virus nella sua forma originale. Siccome il virus SARS-CoV-2 é molto bravo a cambiare faccia e muta per potersi diffondere più agevolmente, sia Moderna che Pfizer hanno iniziato a produrre vaccini bivalenti, cioè con due/tre RNA messaggeri che contengono l’informazione l’uno per la proteina spike del virus SARS-CoV-2 originale e gli altri per le sue varianti omicron.

I vaccini sono destinati a persone di età pari o superiore a 12 anni che hanno già completato il ciclo vaccinale contro SARS-CoV-2. Chi ha ricevuto già 4 dosi del “vecchio” vaccino dovrà attendere 120 giorni prima di farne un altro. Questi vaccini sono considerati dei booster (cioè dei richiami) e hanno lo scopo di rafforzare la risposta immunitaria nei confronti delle varianti in circolazione. Chi invece non si è mai vaccinato dovrà prima vaccinarsi con la dose piena del prodotto originale (di norma due dosi).

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