Era il luglio 2015 quando Papa Francesco scelse il mantovano monsignor Claudio Cipolla come vescovo di Padova. Un parroco, con tanta esperienza in quel ruolo, e molto amato dalla sua comunità, veniva chiamato a guidare una delle diocesi più grandi d’Italia. Monsignor Cipolla, che tutti a Mantova dieci anni fa chiamavano semplicemente don Claudio, era infatti dal 1998 l’amato parroco di Sant’Antonio a Porto Mantovano ed era anche vicario episcopale per la pastorale della diocesi di Mantova.
In precedenza aveva diretto la Caritas diocesana dal 1990 al 2008 e aveva operato con gli scout, anche questi due ruoli che rispecchiavano molto l’idea della Chiesa come Papa Francesco la intendeva.
Ora, il vescovo Claudio Cipolla, esprime così il suo cordoglio per la scomparsa del Pontefice: “Con Papa Francesco scompare una figura molto significativa per il mondo interno e non solo per la Chiesa. La sua grandezza era proprio nella sua umanità concreta, genuina, fresca, quotidiana, trasparente e diretta, che ha reso palpabile la sua fede in Gesù Cristo e l’ha reso familiare e credibile. Papa Francesco si è sempre speso dalla parte dei più poveri e vulnerabili, ha espresso misericordia per i peccatori. È stato un vero esempio di umanità e di sequela di Gesù. Verso papa Francesco, che mi ha chiamato all’episcopato, mi ha sempre legato un rapporto di figliolanza, dalla sua figura, dalla sua forza mi sono sentito sostenuto in questi anni”.
Foto Diocesi di Padova