Ilaria, pegognaghese oggi cittadina ucraina: “Il diritto alla difesa è sancito dal catechismo cattolico”

PEGOGNAGA – “Il Papa ha detto basta armi all’Ucraina!”, su questo tema abbiamo voluto saggiare il parere di Ilaria Torelli, pegognaghese oggi cittadina ucraina, conoscendo la sua pregressa esperienza religiosa. Ilaria oggi è insegnante di inglese in una scuola in Ucraina nella città di Lutsk dove vive con il marito Leontii.
La sua risposta “La difesa è legittima, come viene spiegato nel Catechismo della Chiesa Cattolica. Sotto il comandamento Non uccidere, si parla di legittima difesa intesa proprio come estremo valore di rispetto per la vita, dono che Dio ci ha dato. Quindi anche per il dono di una patria. La cui difesa rientra persino nel comandamento Onora tuo padre e tua madre. E’ esplicitato anche nel catechismo della Chiesa Cattolica la difesa della patria come dono da parte dell’Altissimo a ciascun popolo”.
“Il Papa soffre tantissimo per la situazione. All’inizio aveva cercato di porre un freno all’invio di armi, certo rivolto in primis alla Russia: basta portare morte in territorio ucraino. Sperava che interrompendo il flusso d’armi all’Ucraina, magari la Russia si sarebbe calmata. Ha constatato però che non è stato così. Nell’ultima dichiarazione ha infatti detto che l’invio di armi all’Ucraina è legittimo per la difesa». Prospettive di pace? «Per mia esperienza e per i racconti dei più anziani vissuti durante il regime comunista, sono convinta che non sarà possibile la pace con la Russia, della quale la parvenza di cercare un dialogo è una farsa. La Russia non ha mai cercato il dialogo. E’ impossibile trattare con un aguzzino ammazza popolo. E’ in casa tua, ti punta la pistola alla tempia e dice Dai, parliamo e facciamo pace” continua Ilaria.
 “La Russia sotto il termine pace intende la resa totale del popolo ucraino alle condizioni imposte da lei stessa. Non è giustizia questa. La vera pace si fonda sulla giustizia. Dietro l’ostentato pacifismo a parole la Russia vorrebbe semplicemente una resa dell’Ucraina. E arrendersi alla Russia vuol dire soccombere come popolo e come nazione. Non si soccombe perché si muore, ma perché si diventa vittime di soprusi e di violenza di un popolo barbaro. La Russia a parte i pochi intelligenti e colti che vivono nelle città più floride, è un popolo di ignoranti, perché non hanno accesso all’informazione e alla cultura. Una prova? Vengono a rubare nelle case, dove saccheggiano anche gli oggetti più impensabili, tipo pentole, schiacciapatate, persino water” conclude Ilaria Torelli.

Riccardo Lonardi

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