Imprese mantovane pronte al debutto del green pass al lavoro. “Ma rendiamo semplici i controlli”

Imprese mantovane pronte al debutto del green pass al lavoro.

MANTOVA – Mancano meno di due giorni al debutto del green pass come strumento indispendabile per l’accesso al lavoro. A Mantova le organizzazioni di categoria si sono mosse da tempo per informare i propri associati titolari di aziende di cosa dovranno fare e grandi criticità sembrano al momento non essere emerse anche se viene dato per scontato un periodo di rodaggio. Ecco cosa hanno dichiarato dal mondo di industria, artigianato, agricoltura e contoterzismo.

CONFARTIGIANATO

“Le nostre imprese sono sempre state favorevoli al green pass sui luoghi di lavoro – commenta Lorenzo Capelli, presidente di Confartigianato Mantova – anzi, i datori di lavoro si sono sempre adoperati per convincere i dipendenti titubanti”.

Fondamentale per Confartigianato tutelare i propri dipendenti, colleghi e clienti oltre alla ripresa dell’attività lavorativa che non può più permettersi una battuta d’arresto.
“Abbiamo avuto una crisi dovuta alla pandemia, ora c’è la ripresa – prosegue Capelli – non possiamo permetterci altre chiusure e se il green pass è la soluzione per tenere aperto e lavorare e la scienza ci dice questo, noi dobbiamo fidarci della scienza. Non scherziamo con la ripresa e con la salute”.

L’unica richiesta è quella di rendere più semplice e veloci i controlli, semplificandoli e senza che questo diventi un onere per le imprese: “Dovrebbe essere scontato – dice Capelli – che se controllo il green pass di un dipendente vaccinato non debba controllarlo ogni giorno, visto che dura 12 mesi, diverso è il caso invece di chi ha fatto il tampone, in quel caso essendoci una scadenza di validità è corretto controllarlo dopo le 48 ore di validità”.

CONFINDUSTRIA 

Il presidente di Confindustria Mantova Edgardo Bianchi lunedì scorso in assemblea ha dichiarato di aspettarsi alcune difficoltà nei primi giorni di attuazione della normativa e proprio per questi primi giorni “bisognerà operare con buon senso” ha sottolineato il numero uno di via Portazzolo convinto comunque che “la strada del green pass nei luoghi di lavoro è l’unica da seguire”.

COLDIRETTI

La sezione provinciale di Coldiretti si è attivata da tempo per far trovare le aziende dei propri associati pronte all’appuntamento Green pass del 15 ottobre. “Abbiamo inviato due mail diverse, una a tutti i titolari di imprese che hanno anche dipendenti e una a quelli invece che non ne hanno ma che spesso hanno soci o coadiuvanti familiari” spiega Elena Poltronieri, responsabile Sicurezza sui luoghi di lavoro e area formazione dell’organizzazione di categoria. “Abbiamo spiegato nei due casi cosa devono fare i titolari e laddove ci siano dipendenti abbiamo inviato i moduli che devono essere fatti firmare ai lavoratori”.
Criticità? “Finora soprattutto diverse domande relative ad esempio al Green pass dei non vaccinati che vale solo 48 ore. C’è chi ci ha chiesto ad esempio cosa succede se la certificazione è valida fino al mattino ma non più al pomeriggio, altri ci hanno domandato se c’è l’obbligo di green pass anche per chi lavora da solo all’interno di una struttura o per chi lavora all’aperto – prosegue Poltronieri – A tutti stiamo rispondendo così da dirimere qualsiasi dubbio. Poi attendiamo di vedere all’atto pratico venerdì se e quali saranno le criticità che i nostri associati riscontreranno e anche in questo caso ci attiveremo per aiutarli a risolverle”.

CONFAI 

“Noi già da tempo abbiamo fornito tutte le informazioni alle aziende, così come i moduli per assegnare il compito di controllore di green pass – ha commentato Sandro Cappellini, direttore di Confai Mantova – non ci sono state segnalate situazioni di criticità, nel caso in cui ci sia qualche dipendente che per problemi di salute, o patologie non si sia ancora vaccinato, hanno tutti di buon grado acconsentito a farsi il tampone”.

Non ci saranno nemmeno grossi ritardi con impatto sul lavoro a causa delle operazioni di controllo “Le nostre aziende hanno al massimo 10-12 dipendenti, se il controllo non lo fa il datore di lavoro, lo fa un dipendente a cui è stato dato questo compito, ma le operazioni saranno molto veloci”.

Nessuna situazione di difficoltà o drammatica con rischio di mancata retribuzione quindi nel mondo del contoterzismo mantovano “Viviamo questa trasformazione come una necessità per riprenderci la normalità lavorativa in sicurezza” – conclude Cappellini.

AGGIUNGI UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here