MANTOVA – Memoria, giustizia e commozione si fondono nei ricordi di Manlio Milani, presidente dell’Associazione familiari delle vittime di piazza della Loggia e Fondatore della Casa della Memoria di Brescia, presente questa mattina nella sala Motta della Cgil di Mantova per un incontro organizzato dallo Spi Cgil in occasione del 45esimo anniversario della strage di piazza della Loggia a Brescia. Erano le 10 e 12 minuti del 28 maggio 1974 quando una bomba nascosta in un cestino esplose nella piazza dove era in corso un comizio antifascista.
Tragico il bilancio: 8 morti e 102 feriti. Fra i feriti lo stesso Manlio Milani, fra i morti sua moglie. Ricorda con lucidità quei momenti, Milani, e spiega: “La prima cosa che feci al ritorno dall’obitorio (dove gli toccò il mesto riconoscimento della salma della moglie, ndr) fu quella di tornare subito in piazza della Loggia. Avevo la necessità di riappropriarmi di quel luogo che oggi è diventato un valore per Brescia e per l’Italia intera. Sentii subito intorno a me tantissima solidarietà umana e capii che quello che mi era successo era un mio dolore, vero, ma era anche una ferita pubblica che riguardava tutti”.
Dopo 43 anni la giustizia, fra condanne e assoluzioni, ha fatto il suo corso e il 20 giugno del 2017 la Corte di Cassazione ha confermato in via definitiva la condanna all’ergastolo per Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte, estremisti di destra e appartenenti al movimento neofascista Ordine Nuovo. A Brescia oggi la Casa della Memoria, fondata come detto da Manlio Milani, permette di ripercorrere le vicende di piazza della Loggia, mettendo a disposizione un’ampia documentazione, anche per le scuole. All’incontro sono intervenuti Carlo Falavigna, segretario dello Spi Cgil Mantova, Donata Negrini della segreteria Cgil Mantova e i rappresentanti di Flc, Auser e Anpi.