MANTOVA – Profonda commozione ieri mattina in Duomo tra i tanti che hanno preso parte ai funerali di Daniela Ferrari, indimenticata ex direttrice dell’Archivio di Stato di Mantova, e preziosa ambaciatrice della cultura virgiliana in Italia e nel mondo.
A concelebrare il rito monsignor Giancarlo Manzoli, don Stefano Savoia, don Ceo Dal Borgo e don Massimiliano Cenzato. Quest’ultimo ha letto il passo del Vangelo di Giovanni della Risurrezione di Lazzaro mentre Manzoli, che della Diocesi è il direttore del Servizio Cultura e dell’Ufficio Beni culturali, ha ricordato Daniela Ferrari quale “colonna in molte istituzioni culturali …. una delle figure femminili che hanno lasciato un segno a Mantova”.
Anche il sindaco di Mantova Mattia Palazzi è intervenuto ricordando “il grande impegno di Daniela che ha fatto la differenza e la sua grande passione civile”.
Dolcissimo il ritratto fatto di lei dalla figlia Elisa che, con la voce rotta dal pianto, ne ha ricordato “la tenacia, la perseveranza ma anche la profonda umanità e delicatezza”.
Accanto a lei in chiesa la sorella Cecilia e i loro bambini, gli adorati nipotini di Daniela che in più occasioni durante la cerimonia non sono riusciti a trattenere le lacrime.
Daniela Ferrari non potrà mai essere dimenticata dai tanti che a Mantova hanno incrociato il suo cammino fatto di impegno e di passione per la cultura, da ultimo come presidente del’Istituto Mantovano di Storia Contemporanea e come presidente del premio Cesare Mozzarelli che aveva contribuito a fondare.
L’Archivio di Stato di Mantova, attraverso la sua direttrice Luisa Tamassia, ha già annunciato l’organizzazione di un evento a fine estate per ricordarne la figura e l’impegno.