In Lombardia sono 300mila i poveri che per Natale non avranno cibo; la situazione peggiore nel Mezzogiorno. Allarme Coldiretti

Agricoltura, domani ad Asola Coldiretti Mantova illustra il Psr 2021-2022
MILANO – Oggi sono più di 300mila i poveri in Lombardia che sono costretti per Natale a chiedere aiuto per il cibo nelle mense o con la distribuzione di pacchi alimentari: questo secondo i dati raccolti da Coldiretti regionale dopo l’entrata in vigore del nuovo Dpcm. Gli enti impegnati nel volontariato registrano, infatti, un aumento anche del 40% delle richieste di aiuto a livello nazionale con i poveri che salgono a 4milioni.

 

“Fra i nuovi poveri nell’autunno 2020 – sottolinea la Coldiretti – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie. Persone e famiglie che mai prima d’ora – precisa la Coldiretti – avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche. Le situazioni di difficoltà sono diffuse lungo tutta la Penisola ma le maggiori criticità si registrano nel Mezzogiorno con il 20% degli indigenti che si trova in Campania, il 14% in Calabria e l’11% in Sicilia ma condizioni diffuse di bisogno alimentare si rilevano anche nel Lazio (10%) e nella Lombardia  (9%) dove più duramente ha colpito l’emergenza sanitaria, secondo gli ultimi dati Fead”.
Una situazione alla luce della quale diventa necessario, per Coldiretti, “velocizzare la presentazione dei bandi per gli aiuti agli indigenti con i 250milioni stanziati per acquistare cibi e bevande Made in Italy di qualità da distribuire ai nuovi poveri”, afferma Paolo Voltini, presidente di Coldiretti Lombardia riferendosi all’avvenuta pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n.276 del decreto del Ministero delle Politiche Agricole, di concerto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che suddivide lo stanziamento dei fondi dedicati al “Programma annuale di distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti”. Un primo intervento urgente che permetterebbe di far fronte alle crescenti richieste di aiuto che vengono agli enti impegnati nel volontariato sostenendo al contempo  il lavoro e l’economia del sistema agroalimentare tricolore duramente colpito dalle difficoltà delle esportazioni e della ristorazione in grave crisi. 

 

“In realtà il piano di aiuti pubblico – sottolinea la Coldiretti – è stato già anticipato nei fatti dall’impegno di quasi 4 italiani su 10 (39%) che dichiarano di partecipare a iniziative di solidarietà per aiutare chi ha più bisogno, attraverso donazioni o pacchi alimentari, anche utilizzando le operazioni di aiuto messe in campo dagli agricoltori di Campagna Amica con la spesa sospesa, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè.  Circa 2milioni di chili in frutta, verdura, formaggi, salumi, pasta, conserve di pomodoro, farina, vino e olio 100% italiani, di alta qualità e a chilometri zero sono stati raccolti e donati dagli agricoltori di Campagna Amica ai più bisognosi nell’ambito dell’iniziativa la ‘spesa sospesa’ operativa lungo tutta la Penisola. Si tratta – spiega la Coldiretti – della più grande offerta gratuita di cibo mai realizzata dagli agricoltori italiani per aiutare a superare l’emergenza economica e sociale provocata dalla diffusione del coronavirus e dalle necessarie misure di contenimento. L

a lista dei prodotti 100% italiani da acquistare per distribuire ai più indigenti prevista dal Decreto del Ministero delle Politiche Agricole comprende – sottolinea la Coldiretti – 36milioni di euro per l’acquisto di prosciutto crudo Dop, cotto e salumi Dop/Igp; 8,4milioni per salumi non da carne suina (tacchino, bresaola); 50milioni per formaggi DOP; 20mln per olio extravergine di oliva. Inoltre omogeneizzati di carne (5milioni), omogeneizzati di frutta (4milioni, pastina per infanzia (4milioni), biscotti prima infanzia (5milioni), latte crescita 2-3 per infanzia ( milione), carne bovina sottovuoto – polli interi surgelati (1 milioni), carne in scatola (12milioni), spezzatino con fagioli e piselli per mense (1,5milioni) e nel formato 400 grammi (5 milioni), zuppe di cereali con verdure (6 milioni), minestrone con verdure (6 milioni), pasta secca nel formato 500 grammi di cui il 10% senza glutine (10 milioni), riso nel formato da 1 kg (6 milioni), preparati per risotti (6 milioni), passata di pomodoro (12 milioni), polpa di pomodoro o pelati formato per mense (1 milione), sughi pronti al ragu’ e al basilico (8 milioni), verdure in scatola e in vetro (8 milioni) e nel formato per mense (2 milioni), legumi in scatola – fagioli e lenticchie (3 milioni), macedonia di frutta e frutta sciroppata (7 milioni), succo di frutta (6 milioni), purea di frutta (4 milioni) e, infine, crackers di cui il 10% senza glutine (4 milioni). Inoltre la copertura dei costi dei servizi logistici ed amministrativi prestati dalle organizzazioni di volontariato sono ammissibili nel limite del 5% del costo di acquisto di derrate alimentari per singola aggiudicazione della fornitura del prodotto alimentare.